Irisbus, fumata nera a Roma: “E’ rottura totale con Fiat”

ROMA – Si è chiuso nel peggiore dei modi l’atteso vertice a Roma presso il ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza Irisbus. Il summit è iniziato con enorme ritardo perché il ministro Romani ha preferito lavorare con incontro ristretto insieme a Fiat, sindacati nazionali e politici ad una proposta, bocciata poi con fermezza dalle organizzazioni dei lavoratori. L’ipotesi era quella di rinviare di due mesi, fino al 30 ottobre, la vendita della fabbrica al gruppo Di Risio con l’auspicio di arrivare a nuove soluzioni in questo lasso di tempo. Il ministro Romani ha però posto una condizione: senza novità entro fine ottobre, via libera alla cessione agli imprenditori molisani. La proposta è stata respinta. Di qui la rottura totale con Fiat che fa aleggiare lo spettro dei licenziamenti e i sindacati pronti alla battaglia totale. Domani ci sarà un’assemblea davanti ai cancelli dello stabilimento di Flumeri. Si parla già di occupare la fabbrica. Delusione è stata espressa dai lavoratori e dai loro rappresentanti sindacali per i mancati impegni finanziari da parte del Governo che della regione.

Ore 20,10 – La rottura maturata a Roma adesso apre scenari drammatici per i lavoratori della Irisbus. Stando a quanto emerge, Fiat potrebbe a breve far partire le lettere di messa in mobilità dei circa 700 operai.

Ore 20 – Il vertice si è appena concluso. Lapidaria la prima dichiarazione a caldo del segretario provinciale della Cisl, Mario Melchionna: “E’ rottura totale con Fiat”.

Ore 19,45 – “Le ipotesi prospettate dal ministro per lo sviluppo economico non colgono la nostra approvazione perché non fanno altro se non ripresentare soluzioni temporanee alle quali già le organizzazioni sindacali si erano espresse negativamente. Rinviare di due mesi il trasferimento dello stabilimento dalla Fiat alla società di Di Risio significa allungare l’agonia perché nelle more non salteranno fuori altre soluzioni”. Nella grave questione legata al futuro della ex Iveco, a margine dell’incontro romano, interviene la Fismic provinciale e direttamente il segretario generale, Antonio Longobardi, e Arturo Fiorillo, responsabile Confsal per la provincia di Avellino e delle Rsu degli stabilimenti FMA di Pratola Serra e Denso. “Siamo delusi dai nostri parlamentari che avevano assicurato un impegno più deciso e risolutore – affermano – mentre, nei fatti, si continua a tergiversare. Come Fismic non siamo d’accordo e lotteremo fino alla fine per una soluzione vera e condivisa da tutti”.

Ore 19,15 – Dopo un lungo incontro preliminare voluto dal mistro Romani, solo mezz’ora fa ha preso il via il vero e proprio vertice. Stando a quanto emerge dalla Capitale al tavolo di confronto con la delegazione irpina sarebbe emersa una proposta il cui contenuto per ora non è ancora filtrato.

Ore 18,43 – Su richiesta dell’On. Marco Pugliese, deputato irpino di Forza del Sud, il Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani ha appena ricevuto, presso la sede del Dicastero, una delegazione Istituzionale composta non solo dall’On. Pugliese, ma anche dal Consigliere Regionale Ettore Zecchino, dall’Assessore Provinciale Giuseppe Solimene e da alcuni Sindaci della Valle Ufita. “E’ stato un incontro costruttivo – spiega Pugliese – nel quale, dopo aver preso visione della situazione attuale, il Ministro ci ha garantito pieno sostegno al fine di risolvere la vertenza nel migliore dei modi.” E’ una vertenza difficile ma non impossibile. “In queste settimane – aggiunge l’onorevole Irpino – mi sono attivato in prima persona con interpellanze, interrogazioni e mozioni ad impegnare il Governo, partecipando inoltre a tutti gli incontri decisionali presso il Ministero”. “Naturalmente il nostro obiettivo è quello di prendere tempo per valutare le migliori strategie possibili a salvaguardia non solo dello stabilimento Irisbus, storica azienda, pilastro del tessuto socio-economico Irpino, ma anche dell’occupazione. Infatti lo stabilimento conta circa 690 dipendenti che con l’indotto arrivano a 2000 lavoratori”. “La risoluzione positiva della vertenza – conclude Pugliese – non rappresenta una vittoria solo per l’Irisbus ma segna un rilancio del Made in Italy, dato che l’azienda irpina è l’unica produttrice di autobus in Italia”.

Ore 18,00 – Il vertice tarda ad iniziare. Da quanto riferiscono i rappresentanti sindacali irpini, il ministro per lo sviluppo economico Romani è impegnato ancora in una riunione preparatoria all’atteso incontro di oggi su Irisbus insieme ai vertici Fiat, sindacati nazionali ed alcuni parlamentari.

ore 16,45 – Ritardo di oltre un ora sull’orario programmato. Operai, sindacati e rappresentanti istituzionali irpini sono ancora in attesa che prenda il via il vertice con Governo e Fiat. Intanto cresce l’attesa ma allo stesso tempo inizia a serpeggiare pessimismo tra le parti. Giuseppe Zaolino, segretario generale Fim Cisl dice: “Nutriamo forti dubbi che dall’incontro di oggi emergano risoluzioni per la Irisbus”.

ore 15,10 – Stando a quanto emerge Governo e Fiat avrebbe avuto un incontro preliminare nel corso del quale il Lingotto avrebbe ribadito la linea espressa da mesi: vendita al gruppo Di Risio o chiusura. Al tavolo delle trattative la tensione cresce.

Ore 15,00 – Si è in attesa dell’inizio dell’atteso vertice, programmato per le ore 15, presso il ministero dello Sviluppo economico sulla vicenda dell’Irisbus di Flumeri. Già da ieri alcuni operai dello stabilimento di Valle Ufita sono in presidio sotto la sede del ministero. Intorno al tavolo la folta delegazione irpina composta da rsu della fabbrica, rappresentanti della categoria dei metalmeccanici e delle federazioni sindacali provinciali, ma anche istituzioni locali, consiglieri regionali e parlamentari irpini.

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