Ex-Irisbus, Spera: grave silenzio istituzioni. Subito tavolo Mise

“Il ministero dello Sviluppo economico convochi immediatamente un tavolo sul futuro dell’ex Irisbus con tutte le parti interessate, Ministero del Lavoro, Invitalia, Regione Campania, Industria Italiana Autobus e sindacati. L’attuazione del piano industriale è in forte ritardo e i 300 lavoratori di Valle Ufita non possono aspettare oltre”. Lo chiede il segretario generale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera, esprimendo “forte preoccupazione per il silenzio delle istituzioni e per la persistent…

“Il ministero dello Sviluppo economico convochi immediatamente un tavolo sul futuro dell’ex Irisbus con tutte le parti interessate, Ministero del Lavoro, Invitalia, Regione Campania, Industria Italiana Autobus e sindacati. L’attuazione del piano industriale è in forte ritardo e i 300 lavoratori di Valle Ufita non possono aspettare oltre”. Lo chiede il segretario generale dell’Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera, esprimendo “forte preoccupazione per il silenzio delle istituzioni e per la persistente mancanza di certezze su quando partirà il progetto di Industria Italiana Autobus che prevede la produzione e il revamping di autobus”.
“A distanza di quasi un anno dalla firma dell’accordo sulla riqualificazione del sito – spiega Spera – non sono stati fatti passi avanti nell’attuazione del piano da 39 milioni di euro, quando invece, secondo il calendario stabilito, entro dicembre 2015 dovrebbero entrare in azienda 146 lavoratori e altri 217 a dicembre 2016, per arrivare a riassorbire l’intero organico di 300 lavoratori entro il 2017”.
“Nell’ultimo incontro al Mise – prosegue -, che si è tenuto lo scorso 18 giugno, governo e azienda si erano impegnati a riconvocare un nuovo tavolo di aggiornamento entro il mese di settembre anche alla presenza di Invitalia, per avere conferma dell’approvazione del contratto di sviluppo, ma siamo ad ottobre e non è arrivata nessuna convocazione”.
“Un’altra questione delicata ed urgente riguarda infine la garanzia del secondo anno di cassa integrazione per ristrutturazione – conclude -, e pertanto chiediamo che all’incontro sia presente anche il ministero del Lavoro”.

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