Bandiere politiche a protesta Irisbus, D’Addesa: polemica inutile

“L’Irpinia è ormai in piena crisi con vertenze aperte sul lavoro e sui livelli occupazionali con in primis la vicenda Irisbus di Flumeri, sulle chiusure e sui dimensionamenti degli Ospedali dell’Alta Irpinia e dell’Arianese, sul fronte delle discariche con la minaccia perpetua di diventare la pattumiera di Napoli e delle aree costiere della Campania, con i giovani che vanno via, con un costante depauperamento demografico, etc. A questo sono da aggiungere tutte le conseguenze delle antipopolari e classiste misure anticrisi adottate dal governo centrale che praticamente vanno ad aggiungersi a quelle derivanti dalla precarietà endemica di un sistema economico territoriale.
Ormai le parole in merito si sprecano in abbondanza, tanti si mettono davanti al pc e scrivono, pensano, propongono e rivendicano ricette e soluzioni ma stranamente c’è anche qualcuno che, invece di lottare ed impegnarsi in maniera unitaria per portare avanti e sostenere le vertenze in atto, assume assurde posizioni di divisione.
E’ il caso della vicenda Irisbus di Flumeri e le sorprendenti ma incaute dichiarazioni dell’amico sindaco di San Nicola Baronia, non so se spaventato e/o disgustato, per la presenza, a Roma in Via del Molise davanti al Ministero dello Sviluppo (Sic!), delle bandiere rosse di Rifondazione Comunista e di quelle dell’IdV nel corteo dei dimostranti venuti dalla Valle Ufita”. E’ quanto sostiene l’ex presidente del consiglio provinciale Erminio D’Addesa.
Quella del Sindaco di S. Nicola Baronia è una polemica inutile che serve solo a fare dietrologia; a Roma – chi scrive era presente, al di là dell’appartenenza partitica, come cittadino dell’Irpinia – sono venuti lavoratori dell’Irisbus, Sindaci, Organizzazioni Sindacali e Partitiche e tutti avevano i loro segni di riconoscimento: i lavoratori con le loro tute, i Sindaci con le sciarpe tricolori, i Sindacati ed i Partiti con le loro bandiere tra le quali abbondavano quelle dell’Ugl e spiccava anche qualche vessillo di Futuro e Libertà di Fini e registrando – nel contempo – l’assenza – direi grave – delle delegazioni ufficiali della Pdl e del Pd irpini.
Erano invece presenti i parlamentari irpini in maniera bipartisan, Ferrero e Tecce della FdS e Zipponi dell’IdV e comunque a margine di tutte le polemiche non devono spaventare le bandiere rosse e quelle con il gabbiano, anzi bisogna apprezzare i tanti giovani militanti politici venuti a Roma che certamente non volevano riproporre la presa della Bastiglia o l’assalto al Palazzo d’Inverno ma hanno concretamente e semplicemente portato solidarietà e vicinanza umana nonchè sostegno politico ai tanti capifamiglia irpini su cui, purtroppo, pende la spada di Damocle della perdita del posto di lavoro decretato dalla Fiat di Marchionne.
Per la vertenza Irisbus e più in generale per la vertenza Irpinia – conclude D’Addesa – c’è bisogno dell’unità di tutte le forze politiche, sociali ed istituzionali – in primis la Chiesa comunque sempre attiva e presente – espressioni del territorio perché le polemiche e le divisioni sono segno di debolezza e di infantilismo politico e portano solo acqua al mulino di chi ha deciso, a tavolino, di togliere dignità al territorio irpino ed alle sue popolazioni. Dividi et impera…. docet”.

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