Canalarte festeggia vent’anni con il ritorno di Atoche e la terza edizione di Canalewood

Canalarte compie venti anni. E il modo migliore di festeggiare l’importante ricorrenza, e ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile quella che va definita come una tradizione, è perseguire l’obiettivo che l’Associazione Canalarte si è sempre posta: guardare al futuro con l’arte, la tutela e valorizzazione del territorio.

Trenta artisti, dodici stand enogastronomici, più di 50 botteghe artigianali ospiteranno il 14, 15 e 16 luglio turisti e appassionati della ricorrenza di Canale di Serino. La scenografia, ogni anno diversa, è dedicata in questa occasione al tema del volo, e quindi del sogno che si realizza. Nuovi eventi, nuovi spettacoli, sempre nel segno della tradizione.

Ma Canalarte non è solo questo. Il successo degli scorsi anni degli ‘eventi nell’evento’ ha fatto sì che la tradizione incontrasse l’innovazione, dando vita ad appuntamenti imperdibili e carichi di significato. L’edizione numero venti di Canalarte vedrà tornare l’artista peruviano Carlos Atoche, il quale volentieri ha accettato di visitare nuovamente il borgo serinese e dipingere dal vivo su un muro di 14 metri, durante le tre serate, una nuova opera dal titolo “L’estasi di Santa Foresta”. Dipinto dal tema della natura, molto caro ad Atoche, i cui particolari verranno svelati solo in occasione della tre giorni di Canalarte. “Mai posto migliore per dipingere un murales, qui nella patria del pittore Francesco Solimena”, ha dichiarato l’artista.

Altro appuntamento importante è la terza edizione di Canalewood, dal titolo “Chi ha detto che non sappiamo volare?”, che riproporrà il cinema di strada secondo la visione della gente di Canale. Grandi film classici, nazionali ed internazionali, rivisti e maltrattati: da “No Grazie, il caffè mi rende nervoso”, pellicola di Lodovico Gasparini con attori principali Massimo Troisi e Lello Arena, a “Casablanca” del 1942 in cui magnifica fu l’interpretazione di Ingrid Bergman, “Il Laureato” con Dustin Hoffman, “Titanic” di James Cameroon, “Gli intoccabili” di De Palma, il tormentone de “La Febbre del sabato sera” con Travolta e tante altre pellicole significative per la settima arte.

Particolare attenzione al grande Totò, morto cinquant’anni fa: ne verranno ricordati film, citazioni, espressioni e gag più esilaranti. Ma c’è un’importante novità in Canalewood: i protagonisti di Canale proveranno a raccontare una storia tutta loro, personale, che vada al di là dello spezzone cinematografico riproposto e che proponga come tema e risoluzione del racconto il tema del volo, centrale nella ventesima edizione di Canalarte. L’esperimento principale, ancora una volta, è portare il cinema fuori le sale chiuse, renderlo libero e fruibile senza una mera visione passiva della pellicola. Il cinema può ispirare e divertire, far riflettere e imitare. Non è solo visione. Atoche e Canalewood sono solo due degli ‘eventi nell’evento’ che verranno proposti a Canalarte. Due appuntamenti di grande significato e riflessione. Dall’arte di un dipinto a quella più recente del cinema. In modo da far vivere l’arte, senza dover solo guardarla con la possibilità di appagare solo gli occhi.

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