
Con il garbo che lo ha sempre contraddistinto, ci ha lasciato Giovanni Cataldo, poeta, narratore e memoria storica di Castelvetere sul Calore.
Se ne va in punta di piedi, guidando la mano per concederci il suo ultimo saluto, proprio come ha fatto con le parole nelle sue poesie: accompagnando il lettore tra ricordi, denunce e riflessioni profonde.
Questa mattina, nella chiesa di Castelvetere, si sono svolti i funerali.
Un ultimo omaggio della sua comunità a un uomo che ha saputo raccontare la vita con sensibilità e passione.
Poeta autodidatta, Giovanni ha trasformato la sua visione del mondo in versi capaci di toccare le corde dell’anima.
Il suo Viaggio nella memoria ha reso omaggio alle vittime dell’Olocausto, restituendo loro dignità attraverso immagini scolpite nella coscienza collettiva.
In “Una storia antica di giudizio universale”, ha raccontato il dramma dei migranti, dando voce a chi troppo spesso viene dimenticato.
Con “Paternoster”, ha reso onore a Fiorentino Sullo, illustre politico conterraneo, intrecciando memoria e impegno civile.
La sua poesia era una finestra aperta sul mondo e sulle sue ingiustizie, ma anche un rifugio di bellezza e saggezza.
Oggi Castelvetere perde non solo un poeta, ma un testimone del tempo, capace di fermare la storia e i sentimenti in parole che continueranno a vivere.
Ci lascia in silenzio, ma il suo messaggio resta: la memoria è un viaggio che non si interrompe mai