Stop al ritiro patenti: linciaggio mediatico sul prefetto

IL CASO – Forse nemmeno lui, il protagonista involontario di questa burrascosa vicenda, immaginava mai di scatenare un simile putiferio mediatico. E d’estate poi i polveroni, si sa, si alzano con maggiore facilità. Pertanto, alle polemiche spicce dei soliti benpensanti e ciarlatani si è aggiunto il linciaggio mediatico vero e proprio sul prefetto di Avellino, Carlo Sessa, finito nell’occhio di un ciclone di mezza estate solo per aver firmato una circolare che autorizza le forze di polizia…

IL CASO – Forse nemmeno lui, il protagonista involontario di questa burrascosa vicenda, immaginava mai di scatenare un simile putiferio mediatico. E d’estate poi i polveroni, si sa, si alzano con maggiore facilità. Pertanto, alle polemiche spicce dei soliti benpensanti e ciarlatani si è aggiunto il linciaggio mediatico vero e proprio sul prefetto di Avellino, Carlo Sessa, finito nell’occhio di un ciclone di mezza estate solo per aver firmato una circolare che autorizza le forze di polizia a non ritirare la patente in casi particolari di guida in stato di ebbrezza. E’ un articolo contorto il 186, lettera b, del Codice della Strada: lo sanno molto bene gli avvocati e gli operatori stradali. Così Sessa ha vietato il ritiro del documento di guida per chi all’alcol test ha un tasso che oscilla tra lo 0.8 e l’1.5 grammi per litro: una soglia di tolleranza insomma verso automobilisti non alticci, non adusi comunque ad alzare il gomito. Tanto è bastato però per scatenare la bufera rimbalzata subito su tutte le testate nazionali. Il prefetto Sessa al momento non ha replicato, nè pare intenzionato a fare marcia indietro sul provvedimento diramato lo scorso 20 luglio alle forze di polizia irpine. L’ultima parola adesso spetta al Viminale che oggi affronterà la delicata vicenda.

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