Spari contro un ristorante, arrestato l’autore
AVELLINO – In manette l’autore dell’attentato intimidatorio contro il ristorante “Il peperoncino”. Si tratta di Sergio Santamaria, già noto alle forze dell’ordine. A lui i militari della Compagnia di Avellino sono giunti dopo un anno di indagini e grazie ad un importantissimo ritrovamento avvenuto una manciata di mesi fa. Infatti, a dare la decisiva svolta ad un’indagine che già era sulle tracce del Santamaria, é stato l’arresto – avvenuto sempre per mano dei carabinieri del Nucleo Radiomobile di Avellino – di Giovanni Lepore, fermato alla guida dell’autovettura del Santamaria e trovato in possesso di una pistola che poi é stato dimostrato essere proprio del Santamaria. L’analisi balistica condotta dai carabinieri del RIS di Roma ha poi permesso di accertare che i proiettili trovati nella saracinesca del Peperoncino erano stati sparati proprio con quell’arma. Questa prima conferma, sommata alle altre risultanze investigative, sono andate a confluire in un fascicolo processuale presso la DDA di Napoli, ove il Santamaria é già noto per i suoi simili trascorsi, come l’esplosione dei colpi di pistola contro la serranda del circolo Brasil di Avellino, avvenuto anch’esso l’anno scorso. Per ciò che riguarda il movente dell’ennesima azione criminosa commessa dal Santamaria, i carabinieri hanno potuto accertare che il tutto é stato originato da un acceso litigio avuto con uno dei titolari del ristorante “Il peperoncino”, più noto per la sua attività di distributore di videopoker e slot machines, di cui il Santamaria é un accanitissimo giocatore. E così, come nel precedente caso del circolo Brasil, anche qui i colpi di pistola sono stati esplosi per un litigio sui soldi persi dal Santamaria a quei videogiochi e per la sua successiva pretesa di riavere indietro i soldi spesi a dei giochi secondo lui truccati. Chiaramente, alla risposta negativa del titolare del ristorante, il Santamaria ha ben pensato di vendicarsi sparando contro la saracinesca del ristorante. Dopo un’anno di indagini dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Avellino, la DDA di Napoli ha concordato con le risultanze investigative dei militari, emettendo nei confronti del Santamaria un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di porto abusivo di arma comune da sparo, esplosioni pericolose in luogo pubblico e, sopratutto, tentata estorsione continuata e aggravata dal metodo mafioso. Infatti, essendo già stata in altri precedenti processi penali provata la vicinanza del Santamaria al clan Genovese, i magistrati antimafia hanno ritenuto che il modus operandi tenuto dall’uomo, ormai ultracinquantenne, sia di tipo assolutamente mafioso, oltre al fatto che il Santamaria si é avvalso del potere intimidatorio della sua vicinanza ad un clan camorristico.




