Spaccio di droga: chiuse le indagini sulla coppia di Altavilla irpina

Tribunali

La Procura di Avellino ha concluso l’indagine sull’attività di spaccio, scoperta il 4 febbraio scorso a seguito di una perquisizione all’interno di un’abitazione ad Altavilla Irpina, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Avellino.

Una vicenda che destato l’attenzione dei media perché tra i soggetti coinvolti c’era un familiare di uno degli indagati nell’inchiesta sulla scomparsa di Mimì Manzo a Prata. Detenzione ai fini dello spaccio, questa l’accusa nei confronti di una coppia difesa dagli avvocati Alberico Villani e Rita Tirri.

All’interno dell’abitazione, i Carabinieri hanno scoperto 30 grammi di cocaina, dai quali, secondo le analisi del LIS, sarebbero potute essere ricavate almeno 118 dosi, considerando che la sostanza aveva un principio attivo puro al 17,75%.

Inoltre, sono state trovate quattro buste termosaldate contenenti circa 20 grammi di marijuana. Durante la perquisizione del garage della coppia, sono stati rinvenuti altri 230 grammi di marijuana, con un principio attivo del 30%, dai quali si sarebbero potute ricavare altre 200 dosi da vendere sul mercato.

I Carabinieri hanno anche sequestrato circa 400 euro, somma ritenuta riconducibile allo spaccio, insieme a tutto il materiale necessario per confezionare la droga, compreso un bilancino di precisione. Gli altri due indagati hanno definito con un patteggiamento la loro posizione.

La vicenda risale allo lo scorso febbraio, quando durante un controllo stradale, una pattuglia della Stazione di Altavilla Irpina ha notato un comportamento sospetto da parte di una giovane coppia (un uomo di 22 anni del luogo e una donna di 25 anni di un comune vicino) che viaggiava a bordo di un’ Audi.

Sottoposti a perquisizione personale e del veicolo, sono stati trovati in possesso di 12 dosi di cocaina e una bustina contenente marijuana.

Le successive perquisizioni domiciliari hanno portato al sequestro complessivo di 40 grammi di cocaina, 256 grammi di marijuana, materiale per confezionare dosi e oltre 3.000 euro in contanti, sospettati di essere il frutto dell’attività illegale di spaccio.

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