Sesta conceria abusiva chiusa dai carabinieri

Sesta conceria abusiva chiusa dai carabinieri
Operai in nero tra i quali anche qualche clandestino, nessuna norma di sicurezza, carenze igienico-sanitarie, non c’era neanche il certificato di agibilità dello stabile. I sigilli sono scattati all’ennesimo opificio conciario abusivo a Solofra. E’ il sesto caso in poche settimane. A far scattare il…

Sesta conceria abusiva chiusa dai carabinieri

Operai in nero tra i quali anche qualche clandestino, nessuna norma di sicurezza, carenze igienico-sanitarie, non c’era neanche il certificato di agibilità dello stabile. I sigilli sono scattati all’ennesimo opificio conciario abusivo a Solofra. E’ il sesto caso in poche settimane. A far scattare il blitz sono stati i carabinieri. Nei guai è finito il titolare dell’inchiodatrice: un 48enne di Sarno. Quando i militari dell’Arma hanno messo piede nel locale hanno trovato 19 persone al lavoro: tra questi quindici italiani (quattro di loro erano senza regolare contratto) e quattro indiani: uno di loro era sprovvisto di permesso di soggiorno. Diverse e pesantui le irregolarità scoperta dai carabinieri. L’impresa non era in possesso del previsto documento di valutazione dei rischi sul lavoro. Mancava anche l’autorizzazione igienico-sanitaria richiesta dalla legge per l’avvio dell’attività, così come l’imprenditore non era in possesso del certificato di agibilità dello stabile e dell’autorizzazione per l’emissione dei fumi nell’atmosfera. L’uomo dovrà rispondere dei reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, impiego di lavoratori sprovvisti di permesso di soggiorno e violazione delle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.

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