Rogo Irpinia recuperi, da analisi esito negativo

Rogo Irpinia recuperi, da analisi esito negativo
L’Amministrazione comunale di Atripalda resta in contatto con l’Arpac e il Dipartimento di Prevenzione dell’ex Asl Av2, per quanto riguarda il rogo dell’Irpinia Recuperi. Una nuova comunicazione dell’ex Asl, infatti, riporta gli esiti dei rilevamenti effettuati dai responsabili dei servizi Sisp (Igi…

Rogo Irpinia recuperi, da analisi esito negativo

L’Amministrazione comunale di Atripalda resta in contatto con l’Arpac e il Dipartimento di Prevenzione dell’ex Asl Av2, per quanto riguarda il rogo dell’Irpinia Recuperi. Una nuova comunicazione dell’ex Asl, infatti, riporta gli esiti dei rilevamenti effettuati dai responsabili dei servizi Sisp (Igiene e Sanità Pubblica), Iapz (Igiene degli allevamenti e delle produzioni animali) e Sian (Igiene degli alimenti e della nutrizione). La relazione afferma una serie di tematiche legate all’incendio: «In relazione alla segnalazione di fumo nei pressi dell’Istituto scolastico “De Caprariis” i risultati dei campionamenti istantanei, effettuati nei pressi dello stesso, confermati dalle determinazioni analitiche del monitoraggio, non hanno fatto rilevare la presenza di sostanze pericolose per la salute pubblica. Ci si riserva di indicare ulteriori strategie sulla scorta dei dati che potranno scaturire dagli ulteriori campionamenti pianificati dall’Arpac». Per quanto riguarda gli opifici di trasformazione del latte situati nelle vicinanze degli impianti coinvolti, ovvero il Caseificio Terminio di via Tufarole e il Caseificio Nicastro di via Appia, si legge nella nota: «E’ da premettere, innanzitutto, che si tratta di stabilimenti di trasformazione non annessi ad allevamento di animali, pertanto il fallout di polveri e di fumi, determinato dall’incendio, non ha interessato superfici o suoli destinati a pascolo ovvero alla produzione di alimenti per animali. Le sale di lavorazione di detti stabilimenti sono chiuse e dotate di impianti di ventilazione forzata dall’interno verso l’esterno, per l’abbattimento del grado idrometrico. Il sopralluogo non ha fatto rilevare, nelle strutture in cui avveniva la lavorazione ed il deposito dei prodotti finiti, segni che potessero ricondurre ad una eventuale persistenza di fumi negli ambienti di lavoro». Per quanto riguarda, infine, la coltivazione agricola dei terreni nei pressi dello stabilimento: «Dall’analisi dei dati prodotti dall’Arpac è stata rilevata la presenza di polveri (Pm10). Pertanto, allo stato, ed in attesa di ulteriori dati a cura dell’Arpac, relativi al monitoraggio sul terreno interessato, si ribadiscono, a scopo cautelativo, le raccomandazioni di un accurato e prolungato lavaggio prima del consumo di ortaggi e verdure raccolti nell’area interessata. Inoltre è stata contattata l’Orsa (Osservatorio per la sicurezza alimentare) per verificare la possibile georeferenziazione dell’area interessata”.

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