Quindici, il racket manda in fiamme un escavatore

Quindici, il racket manda in fiamme un escavatore
Ieri sera introno alle 22:00 in località Molini a pochi passi dalla chiesa di S. Antonio sono stati incendiati un escavatore e un casolare della ditta di famiglia dell’ispettore di polizia Domenico Truoiolo. Le prime parole a caldo del poliziotto sono state “Non mi piegherò alle richieste della camo…

Quindici, il racket manda in fiamme un escavatore

Ieri sera introno alle 22:00 in località Molini a pochi passi dalla chiesa di S. Antonio sono stati incendiati un escavatore e un casolare della ditta di famiglia dell’ispettore di polizia Domenico Truoiolo. Le prime parole a caldo del poliziotto sono state “Non mi piegherò alle richieste della camorra. Non pagherò mai la tangente al clan Cava o Graziano”. L’incendio è scoppiato nel terreno appartenente alla famiglia Truoiolo, azienda di movimentazione terra condotta dal padre e dal fratello dell’ispettore. La famiglia Truoiolo è molto conosciuta in zona come gente perbene e la loro ditta recentemente si era occupata di due importanti opere pubbliche, inoltre la ditta ultimamente ha sperimentato e messo a punto un interessante metodo per il riciclaggio di materiali edili di risulta. Queste attività da sempre sono nel mirino delle cosche camorristiche della zona che particolarmente esposta alle attività criminose dei clan locali. Tra l’altro da pochi giorni giorni ha fatto clamore la decisione dell’amministrazione comunale di abbattere la villa bunker appartenuta al clan Graziano, seguita dalla visita in paese del comandante generale dell’arma dei Carabinieri, tutti segnali che mirano a contrastare l’azione criminosa della camorra locale. L’attentato della scorsa notte potrebbe essere interpretato come un segnale di risposta da parte dei camorristi reso ancora più evidente dal fatto che la ditta appartenesse alla famiglia del poliziotto.

SPOT