“Sindaci a Quindici se lo decide la camorra”

“Sindaci a Quindici se lo decide la camorra”
“A Quindici nessuno è sindaco se non lo decide la camorra”. Lo ha detto il pentito Felice Graziano che ha parlato collegato in videoconferenza con l’aula della corte d’assise del Tribunale di Avellino nell’ambito del processo che vede alla sbarra 13 esponenti del clan Graziano. Felice, detto anche “…

“Sindaci a Quindici se lo decide la camorra”

“A Quindici nessuno è sindaco se non lo decide la camorra”. Lo ha detto il pentito Felice Graziano che ha parlato collegato in videoconferenza con l’aula della corte d’assise del Tribunale di Avellino nell’ambito del processo che vede alla sbarra 13 esponenti del clan Graziano. Felice, detto anche “Felicione”, prima dell’arresto e della successiva decisione di collaborare con la giustizia, era uno dei reggenti della potente organizzazione del Vallo, da anni protagonista di una sanguinosa faida con i Cava. Graziano ha svelato i piani segreti del sodalizio: dalla tangenti agli attenti agli omicidi. “Mi sono pentito per il bene di mio figlio – ha detto parlando ai giudici di Avellino – non voglio che percorra la mia strada. Ho commesso omicidi, estorsioni, ha usato armi e messo bombe. Adesso sono pronto a collaborare con la giustizia”. Oltre alla vicenda del legame tra camorra e politica a Quindici, Felice Graziano ha anche rivela l’esistenza per un certo periodo di un tacito patto con i Cava per dividere a metà il pizzo imposto alle imprese.

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