Processo Graziano, Santaniello sugli appalti: erano regolari

Processo Graziano, Santaniello sugli appalti: erano regolari

“Sono state procedure standard eseguite regolarmente”. E’ Quanto ha dichiarato ieri in Tribunale, Liberato Santaniello, sindaco di Quindici, a difesa dell’imprenditore Felice Graziano, arrestato nel maggio del 2008 e ritenuto la testa di ponte dell’omonimo clan per quanto riguarda gli appalti. Il processo vede alla sbarra diversi esponenti del gruppo criminale, tra i quali il boss Arturo Graziano, accusati di associazione per delinquere di stampo camorristico finalizzato alle estorsioni. La testimonianza istituzionale del primo cittadino quindicese ha fatto luce sulla dinamica di due appalti in particolare della ditta di Felice Graziano: uno, vinto con una normale gara, l’altro per somma urgenza con un ribasso di quasi il 50 per cento. Una condotta normale, quella descritta dal sindaco Santaniello, che ha ribadito che al lavoro sui cantieri c’era Felice e il figlio, che operavano con i mezzi dell’azienda per svolgere gli interventi che erano appalti pubblici alcuni anche del commissariato di governo della Regione Campania. Nelle scorse udienze, è stato evidenziato sempre dalla difesa, come in diverse circostanze il boss “Felicione”, oggi collaboratore di giustizia, avrebbe malmenato il cugino-imprenditore per farsi dare del denaro. Secondo invece le accuse del collaboratore, Felice Graziano l’imprenditore usava il cognome e la parentela comke forza intimidatrice per farsi assegnare gli appalti. Poi, portava reali al boss come pagamento di tangente. Queste accuse verranno comunque ridiscusse in aula il 23 luglio, quando è prevista la requisitoria del pm Francesco Soviero.

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