Processo breve, rischiano di saltare tanti processi

Processo breve, rischiano di saltare tanti processi
La riforma sul processo breve ha ottenuto ormai l’ok dal Senato, si attende ora la Camera. Ma tale riforma ha scatenato non poche polemiche. Anche il Tribunale di Avellino potrebbe subire qualche cambiamento. Questa nuova legge stabilisce che, per “violazione della durata ragionevole del processo”, …

Processo breve, rischiano di saltare tanti processi

La riforma sul processo breve ha ottenuto ormai l’ok dal Senato, si attende ora la Camera. Ma tale riforma ha scatenato non poche polemiche. Anche il Tribunale di Avellino potrebbe subire qualche cambiamento. Questa nuova legge stabilisce che, per “violazione della durata ragionevole del processo”, il procedimento per i reati sotto i 10 anni, dal momento in cui il pm esercita l’azione penale, si estingue dopo 3 anni per il primo grado, 2 anni per il secondo e un anno e 6 mesi per il a cassazione. Per quanto riguarda i processi per reati con pena pari o superiore ai 10 anni, la norma prevede un tempo di 4 anni per il primo grado, 2 per l’appello e 1 per la cassazione. Per i processi per reati di terrorismo e mafia, i termini di durata salgono a 5 anni per il primo grado, 3 per il secondo e 2 anni per la cassazione. Edoardo Volino, presidente dell’Ordine degli avvocati del tribunale di Avellino, spiega quali potrebbero essere i cambiamenti: “Avellino ha una caratteristica che riguarda molti altri tribunali, il “turn over”, dovuto al rinnovo del collegio, ai trasferimenti di magistrati, per cui, i processi si ritrovano spesso al punto di partenza. Quindi, diventa difficile garantire, già di per sé, una giustizia breve, figuriamoci con una riforma che mette a rischio, appunti i dibattimenti. La percentuale di processi che potrebbe saltare è altissima”. L’avvocato Volino poi continua: “Ci sono tanti processi importanti che si trascinano da anni e che rischiano di saltare. L’auspicio dell’avvocatura è avere un processo rapido, ma la “ragionevole durata del processo” non si aggiunge con un tratto di penna, ma la si garantisce con una riforma organizzata, garantendo alla giustizia mezzi, attrezzature e palazzi di giustizia adeguati”.

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