Prata, segnalati avvelenamenti di cani

Prata, segnalati avvelenamenti di cani

PRATA PRINCIPATO ULTRA – Altri avvelenamenti di cani in Irpinia. Questa volta a segnalarci l’ignobile gesto è stato un cittadino di Prata Principato Ultra che ci ha inviato in redazione la seguente lettera: “Hanno ucciso i nostri cani, uno dopo l’altro, gli ultimi due domenica, con un veleno chiuso in un rotolo di pancetta. Vivo a Prata di Principato Ultra in una frazione che si chiama Tavernanova. Il veleno ha ulcerato lo stomaco e provocato la morte non poco dolorosa ai nostri cinque cani, ai cani di due vicini, al cane del palazzo di fronte e chi sa a quanti altri randagi o animali selvatici, volpi, faine..
A tavola non so come affrontare l’argomento quando ci sono i bambini e anche quando non ci sono. Mi guardo intorno e trovo un vuoto, sento la mancanza di questi esseri dolcissimi di cui avevamo cura che mi hanno insegnato a dare e ad amare. Non è facile descrivere la relazione con un animale, con un essere animato che non sia l’uomo. Certo è diversa, ma ha molte similitudini.
Un cane è un essere appartenente alla comunità nella quale vive e prima ancora appartiene al mondo, è una delle forme che esprimono la forza vitale. Ha il suo modo di essere istintuale, diremmo forse genetico, ha la capacità di ragionare il suo comportamento e scegliere, e chissà , forse avrà anche la coscienza per capire se ha commesso un‘ingiustizia che però non sia dell’ordine dell’essere andato a rovistare tra le buste della spazzatura lasciate a terra. Questo è un aspetto del loro istinto che facilmente si può modulare con opportuni accorgimenti da parte della comunità di riferimento.
Anche abbaiare di qualcosa durante la notte non pone l’animale nella categoria del coloro che hanno sbagliato e tantomeno in quella di coloro che devono pagare. Forse è un cane che ha ucciso un bambino che vi rientra? Non ho questa certezza, soprattutto per notizie simili dove è facile creare consensi e la controparte non può difendersi. Un cane ha un gran bisogno di cure ed è inferiore all’uomo, nondimeno ha il suo posto e la sua bellezza in armonia con tutto il resto.
Non posso denunciare l’avvelenamento affinché una volta accertato venga reso noto al fine della pubblica sicurezza a mezzo di segnaletica laddove viene trovato morto il cane, perché i nostri erano cani liberi nelle nostre pertinenze, liberi dal collare, liberi di correre, giocare, dormire e aspettare il nostro ritorno. Liberi, per il Comune o la Asl, equivale a randagio, non anagrafato o non ‘chippato.
Posso solo sperare che chi ha fatto strage dei nostri cani riconosca in ciò una brutezza e soprattutto che voglia porvi riparo con azioni pratiche perché è solo questo che ci differenzia certamente dal regno animale. Di seguito quanto aggiunge il mio amico Tonino, che per l’Asl ci lavora ed ha una Associazione di volontariato.
La soluzione del problema del randagismo in molti Comuni, si risolve con lo sterminio di massa tramite l’avvelenamento. Questo sistema, non solo danneggia gli animali domestici e selvatici,ma non risolve il problema, infatti per ogni animale ucciso ci sarà un altro che lo sostituirà,e nello stesso tempo diffonde una cultura dell’odio dove un giorno il carnefice diventerà vittima.
L’intolleranza dei Cittadini nei confronti degli animali, l’esigenza degli enti Locali a rispondere ai bisogni delle comunità, la scarsa conoscenza delle leggi da parte degli addetti ai lavori, l’inadeguatezza dei ricoveri per cani affidati nelle mani del privato con lo scopo di fare solo profitto, alimentano questi comportamenti che classificano una intera comunità barbara allontanatola dalla Civiltà.
Per fortuna esistono dei buoni esempi da seguire che rappresentano una speranza per un corretto rapporto tra uomo animale ambiente. La sinergia, tra Enti Locali A.S.L. e mondo del volontariato,è la soluzione a questo cronico problema. La Città di Ariano Irpino, in collaborazione con il servizio Veterinario distrettuale, e l’Associazione ASS.PA sta dando una risposta efficace al randagismo favorendo l’anagrafe canina le sterilizzazioni le adozioni limitando la collocazione dei cani nei canile, evitando loro inutili sofferenze e facendo risparmiare la retta da parte del Comune al canile.
Quando il problema non lo si vuole affrontare – conclude il cittadino – si fa sempre ricorso alla mancanza di fondi, bene con un po’ di buona volontà e collaborazione si può affrontare il problema in modo unitario creando delle condizioni di tutela e benessere degli animali che sarà utile anche all’uomo e all’ambiente”.

SPOT