
Sulla morte di Raffaele Petroccione, l’81enne rinvenuto privo di vita in una zona montuosa a Salza Irpina, è stato aperto dalla Procura di Avellino un fascicolo d’inchiesta.
I cinque figli e la moglie dell’anziano, rinvenuto cadavere ieri mattina, hanno presentato una denuncia contro la rsa di Parolise, che ha ospitato Raffaele per pochi giorni.
I familiari e il loro legale, l’avvocato Armando Cogliano – del foro di Brescia, ma originario dell’Irpinia – denunciano l’abbandono di soggetto incapace nella querela depositata presso l’ufficio inquirente del tribunale del capoluogo irpino.
Ora saranno le indagini a stabilire se vi siano delle responsabilità da attribuire eventualmente al personale in servizio presso la struttura residenziale sanitaria dove l’anziano, originario di Fontanarosa, era arrivato solo il 9 febbraio per ricevere delle cure.
L”81enne affetto da patologia grave stabilizzata – è andato via intorno alle 15:30 del pomeriggio di mercoledì 12 febbraio, senza portare nulla con sé e si sarebbe incamminato in direzione Chiusano di San Domenico, poi avrebbe deviato dalla arteria principale verso un stradina che conduce in piena campagna.Di lì, probabilmente a seguito di una caduta, sarebbe finito nel punto dove è stato ritrovato, nei pressi di una baracca in lamiera. Cosa è accaduto all’81enne in quel tragitto sarà l’esame autoptico a stabilirlo che, con ogni probabilità, verrà eseguito domani sulla salma di Raffaele, all’obitorio dell’ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino.
I familiari distrutti dal dolore per la perdita del loro congiunto – si chiedono come mai l’anziano sia riuscito a fuggire dalla Rsa senza che nessuno se ne accorgesse.L’avvocato Armando Cogliano difensore dei familiari di Petroccione, ha espresso profonda preoccupazione per quanto accaduto: “È evidente che ci sia stata una grave carenza nella custodia del signor Petroccione. I familiari si chiedono come sia stato possibile che l’assenza dell’anziano non sia stata notata in tempo utile per evitare questa tragedia”.
L’avvocato ha inoltre sottolineato l’aspetto umano della vicenda: “E già nei fatti che che ci sia commessa un’omessa custodia o meglio un evidente negligenza. I familiari di Petroccione non riescono a darsi pace, perchè Lui era lì solo temporaneamente, in attesa di essere trasferito altrove. Credo che presto si farà luce su questi punti di ombra. E’importante che sia stato ritrovato il corpo perchè dà il diritto ai familiari di dare una degna sepoltura al proprio caro ma è anche importante lo sviluppo delle indagini, perchè fornirà risposte certe sulle cause del decesso”.
Infine la famiglia tramite il suo legale di fiducia «ringrazia tutte le forze dell’ordine, la prefettura, i volontari intervenuti in maniera massiccia e il maggiore Russo per l’impegno profuso nelle ricerche».