Omicidio stradale, la battaglia di Anna: “Ha vinto il buon senso”

LA STORIA – Anna Diglio dal 1998 porta avanti una battaglia di civiltà e buon senso sull’omicidio stradale e ora che la legge è a un bivio decisivo anche quel dolore maturo è più lieve. “Ha vinto la responsabilità- ha detto la presidente irpina dell’Associazione familiari e vittime della strada-, ha prevalso il buon senso. Ora siamo un Paese civile. Sono molta grata alle parlamentari Rotta e Morani che ci hanno accolte e hanno ascoltato le nostre storie di dolore e ingiustizia. E’ stata i…

LA STORIA – Anna Diglio dal 1998 porta avanti una battaglia di civiltà e buon senso sull’omicidio stradale e ora che la legge è a un bivio decisivo anche quel dolore maturo è più lieve. “Ha vinto la responsabilità- ha detto la presidente irpina dell’Associazione familiari e vittime della strada-, ha prevalso il buon senso. Ora siamo un Paese civile. Sono molta grata alle parlamentari Rotta e Morani che ci hanno accolte e hanno ascoltato le nostre storie di dolore e ingiustizia. E’ stata impressa una svolta epocale anche se molto resta da fare, e soprattutto occorre rendere più sicure le strade”.
Sono quasi diciotto anni che Anna si impegna nella lotta ai criminali della strada e nella divulgazione di una guida responsabile dopo aver perso il suo secondogenito, Giovanni, falciato sulla strada principale che attraversa il centro abitato di Venticano. Era la sera dell’otto febbraio 1998, una domenica spazzata dal vento. Da quel dolore è scattata la molla di impegnarsi in prima persona contro le stragi stradali e in favore di pene severe ed esemplari per chi scambia le strade per circuiti di formula uno. “Tanti anni di lacrime e lotte sono serviti a qualcosa- ha aggiunto infine la signora Diglio-, anche le morti dei nostri figli non sono state vane. E’ vero che nessuna legge ce li restituirà ma almeno ci siamo impegnate per riscattare pure quelle tragedie che si potevano evitare”.

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