
La Corte di Assise di Avellino ha depositato le motivazioni della sentenza relativa all’omicidio di Roberto Bembo, avvenuto nel mese di gennaio. L’atto, lungo trenta pagine, ricostruisce in dettaglio la dinamica dei fatti, il ruolo degli imputati e i motivi alla base della condanna, escludendo tuttavia l’aggravante dei futili motivi richiesta dalla Procura.
Iannuzzi, ritenuto autore materiale dell’aggressione, è stato condannato a 16 anni e 8 mesi di reclusione per aver inferto sei coltellate, due delle quali risultate fatali. Lucamaria e Daniele Sciarrillo, giudicati responsabili in concorso, sono stati condannati ciascuno a 16 anni.
Secondo quanto riportato nelle motivazioni, l’aggressione è avvenuta in un momento successivo e autonomo rispetto a una prima lite per motivi legati a un parcheggio. Dopo la separazione dei gruppi, Roberto Bembo, rimasto solo, si è diretto di corsa verso gli imputati, innescando la reazione violenta che ha portato al decesso.
Un elemento chiave nel processo è stato il video registrato dalla Squadra Mobile, considerato dalla Corte più attendibile di alcune testimonianze. Le immagini avrebbero chiarito le posizioni e le azioni dei presenti durante l’aggressione.
La Corte ha ritenuto che i fratelli Sciarrillo abbiano concorso attivamente all’omicidio accerchiando la vittima, sebbene non fossero a conoscenza della presenza del coltello. Non sono state concesse attenuanti generiche, alla luce della gravità del reato e della condotta tenuta dagli imputati.
La Procura potrebbe decidere di impugnare l’esclusione dell’aggravante dei futili motivi. Allo stesso modo, le difese potrebbero presentare appello contestando la valutazione del concorso nell’omicidio per i fratelli Sciarrillo.