Naufragio Concordia, Pannese: “I soccorsi sono stati troppo lenti”

ARIANO IRPINO – “Era la nostra prima vacanza col piccolo Alessio due anni dopo il viaggio di nozze”. Così Pino Pannese, ristoratore di Ariano Irpino, scampato miracolosamente insieme alla moglie Rossella e al figlioletto di diciassette mesi dalla sciagura navale della Costa Concordia avvenuta nelle acque antistanti l’isola del Giglio venerdì scorso.
“I soccorsi sono stati assai lenti- racconta Pino Pannese- e al momento della collisione con la scogliera ci hanno solamente detto di stare calmi perchè c’era stato un guasto elettrico e a breve sarebbe tornato tutto come prima”. Invece. In pochi minuti il viaggio da sogno, e a lungo desiderato dai coniugi Pannese, si è trasformato in un incubo. La discesa in cabina per recuperare i giubbotti salvagente, la corsa per un posto sulla scialuppa e poi l’approdo sull’isola dove il piccolo Alessio è stato riscaldato dalle coperte messe a disposizione dai primi e improvvisati volontari.
“Un signore ci ha ospitati nella propria abitazione continua sempre Pino-. Lì abbiamo trascorso la notte dopo aver telefonato a casa per dire che la nave stava affondando e noi eravamo comunque sani e salvi”. Per mamma Maria la Madonna di Fatima, patrona di rione Cardito dove la famiglia Pannese risiede e ha una catena di ristoranti, ha miracolato figlion nuora e nipotino.
“Anche noi siamo stati colpiti da una scialuppa- conclude il giovane imprenditore del Tricolle- ma per fortuna siamo riusciti a metterci in salvo in mezzo a quell’inferno di acqua e freddo pungente”.

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