Mirabella: finisce in Tribunale il caso dell’identità rubata

IL CASO – Naufragato il tentativo di conciliazione davanti al giudice di pace presso la sede di Mirabella Eclano il caso dell’identità rubata negli States a Joè Lo Pilatom scrittore globetrotter e originale organizzatore di eventi, finisce in Tribunale. Lo Pilato ha nominato un avvocato di fiducia che d’ora in avanti dovrà seguire la sua causa di maxi risarcimento danni chiesto al governo Obama, 40 milioni di euro, dopo aver scoperto per caso di aver subìto lo scippo della social security…

IL CASO – Naufragato il tentativo di conciliazione davanti al giudice di pace presso la sede di Mirabella Eclano il caso dell’identità rubata negli States a Joè Lo Pilatom scrittore globetrotter e originale organizzatore di eventi, finisce in Tribunale. Lo Pilato ha nominato un avvocato di fiducia che d’ora in avanti dovrà seguire la sua causa di maxi risarcimento danni chiesto al governo Obama, 40 milioni di euro, dopo aver scoperto per caso di aver subìto lo scippo della social security number, una sorta di codice identificativo a vita che il governo americano rilascia agli stranieri regolarizzati. Joè Lo Pilato quel codice lo ha ricevuto nel 1968 dopo aver presto giuramento sulla Costituzione a stelle e strisce. Poi l’amara e sorprendente scoperta del furto identitario e l’inizio di una rogna burocratica e legale culminata con la prima udienza davanti al giudice di pace, la contumacia dei due alti rappresentanti diplomatici statunitensi in Italia e il rinvio adesso in Tribunale di un caso che non ha precedenti. “Vado avanti, non mi arrendo- esclama Joè Lo Pilato-, e lo faccio in nome dei diritti che sono sacrosanti e che in questo caso sono stati violati. Obama deve tutelare i cittadini e deve regolarizzare i clandestini per evitare simili scippi di identità”. Dietro questa storia vi è il solito lucroso mercato di social security number a clandestini latinos che ricorda molto lo scandalo Datagate di questi giorni con la schedatura di tutti i cittadini americani per motivi di sicurezza. Una mania che sta costando caro alla privacy degli statunitensi e pure al governo del presidente Obama.

SPOT