Minacce di morte al colonnello Sottili, un arresto

Minacce di morte al colonnello Sottili, un arresto

“Nuova camorra avellinese, siete venuti a prenderci casa casa. Il colonnello Sottili è solo un morto che cammina. La tregua è finita. Mo facciamo la guerra in Avellino. Vi uccidiamo uno ad uno.” Così nella telefonata anonima pervenuta al 112 poco dopo il maxi blitz dei carabinieri contro alcuni esponenti del clan Genovese – tra loro anche il figlio del boss Modestino – che avevano tentato di imporre il pizzo ai vincitori sul Supernenalotto ad Ospedaletto di Alpinolo. I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino, dopo alcuni mesi di serrate indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, nella giornata di oggi hanno tratto in arresto Mario Ricciardelli, 34enne pregiudicato, ritenuto responsabile delle minacce telefoniche inviate al Colonnello Sottili ed ai carabinieri di Avellino. Dalle indagini è emerso anche che oltre alla telefonata minatoria al comandante provinciale dei carabinieri era stata inviata anche una lettera contenente polvere bianca appositamente miscelata con una sostanza cosmetica di colore giallo. La mistura viene comunemente utilizzata per simulare l’Antrace, la micidiale polvere utilizzata per alcuni attentati negli anni passati. Nelle intenzioni dell’anonimo, dunque, vi era anche la volontà di far ritenere che nella busta vi vosse il micidiale composto al fine di incutere terrore. Ricciardelli è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Avellino dopo che i Carabinieri gli hanno notificato un’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal G.I.P. (Dott.ssa Pasqualina Paola Laviano) presso il Tribunale di Napoli su richiesta del Dott. Rosario CANTELMO e del Dott. Francesco SOVIERO , P.M. presso la Direzione Distrettuale Antimafia. L’uomo, ritenuto vicino al clan Genovese, grazie anche alle indagini tecniche del R.I.S. di Roma è stato riconosciuto come colui che aveva effettuato la telefonata incriminata nel corso della quale si minacciava anche un attentato nel centro cittadino in occasione della manifestazione per bambini “La città dei Balocchi”. L’arrestato è figlio di un noto pregiudicato dell’avellinese che negli anni Ottanta era affiliato al sodalizio criminale noto come N.C.O. ( Nuova Camorra Organizzata) capeggiata da Raffaele Cutolo, già coinvolto nel tentato omicidio dell’allora Procuratore della Repubblica di Avellino, Antonio Gagliardi e del suo autista, avvenuto il 13 settembre 1982. Il giovane fungeva da “telefonista” della cosca e aveva il compito di avanzare richieste estorsive e minatorie. Forse proprio per ricordare il defunto genitore il giovane tratto in arresto aveva riferito di parlare a nome della Nuova Camorra Avellinese. Sono ancora in corso indagini per scoprire gli eventuali complici del personaggio. L’operazione odierna precede di pochi giorni il trasferimento del Col Sottili a Cagliari come Capo di Stato Maggiore della Legione Sardegna.

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