Maxi operazione sul Tricolle: sequestrate 10 tonnellate di pesce

le prime luci dell’alba i militari del Nucleo di Polizia Marittima e Difesa Costiera guidati dal Comandante della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia Guglielmo Cassone, nell’ambito delle attività di controllo sul territorio di giurisdizione si sono recati nel territorio della provincia di Avellino dove hanno proceduto ad accertamenti e complesse attività di polizia giudiziaria. Ad Ariano Irpino (territorio di competenza del Comando), i militari hanno proceduto a controllare esercizi …

le prime luci dell’alba i militari del Nucleo di Polizia Marittima e Difesa Costiera guidati dal Comandante della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia Guglielmo Cassone, nell’ambito delle attività di controllo sul territorio di giurisdizione si sono recati nel territorio della provincia di Avellino dove hanno proceduto ad accertamenti e complesse attività di polizia giudiziaria. Ad Ariano Irpino (territorio di competenza del Comando), i militari hanno proceduto a controllare esercizi commerciali dediti alla vendita all’ingrosso in import ed export di prodotti ittico alimentari.
Con l’operazione denominata “Tango Golf – Shooting Fish Operation”, che ha visto impegnati 30 uomini, il Nucleo di Polizia Marittima – Difesa Costiera ha focalizzato l’attenzione su tre società dedite all’import/export e vendita di prodotti ittico alimentari, società – piattaforme organizzate per la distribuzione e commercializzazione alle pescherie e punti vendita al dettaglio, elevando così nella filiera della vendita il livello di attenzione, focalizzato questa volta proprio sulle grosse piattaforme.
I militari hanno proceduto agli accertamenti che hanno visto intervenire anche i team ispettivi dell’ASL con il Servizio di Polizia Veterinaria e Servizio Sicurezza sui Luoghi di Lavoro, team ispettivi che hanno condotto l’attività di verifica sotto il profilo igienico sanitario delle derrate alimentari, della sicurezza dei luoghi di lavoro e della regolarità dei lavoratori – dipendenti.
Nel particolare, presso due società operanti ad Ariano Irpino, la polizia giudiziaria ha accertato violazioni nella commercializzazione dei prodotti ittici detenuti nelle celle frigo in cattivo stato di conservazione, dove presentavano evidenti segni di brinamento, oltre che prodotti ittici – alimentari scaduti e non commestibili, oltre che all’esito della verifica documentale quintali di prodotti ittici ed alimentari di vario genere, risultavano con deficienze inerenti la tracciabilità del prodotto edibile, dove i militari accertavano anche pesce fresco detenuto e stoccato senza alcuna documentazione d’acquisto, ipotesi delittuosa che renderà necessario accertamenti più approfonditi di natura fiscale e tributaria che vedranno il coinvolgimento degli uffici dell’Agenzia dell’Entrate e della Guardia di Finanza, accertamenti che verranno estesi anche in ordine agli assetti societari delle compagini attenzionate, che all’atto della verifica risultavano riconducibili a soggetti che le gestivano di fatto seppure intestate ad altri.
All’atto della verifica ispettiva presso le due società, erano intenti all’acquisto diversi soggetti commerciali che venivano a loro volta controllati e sanzionati in quanto non in regola circa le autorizzazioni in materia di HACCP, dove per diversi veicoli veniva accertato che gli stessi non erano a norma per il trasporto dei prodotti ittico – alimentari, nonché condotti da persone non in regola con i contratti di lavoro, fatti che portavano alle sanzioni da parte dell’ASL Dipartimento Sicurezza sui Luoghi di Lavoro.
I tecnici dell’ASL hanno accertato gravi violazioni in materia sanitaria dalla mancata redazione ed attuazione del Piano HACCP, oltre che a deficienze strutturali come il cattivo funzionamento delle celle frigo che presentavano sulle pareti ingenti quantità di ghiaccio e brinamento, condizioni strutturali che inevitabilmente si riflettevano sulla filiera del prodotto ittico – alimentare compromettendo la genuinità e lo stato di conservazione, ciò pregiudicando anche la cosiddetta catena del freddo.
Nelle celle frigo, sono state trovate anche quantità di prodotti ittico – alimentari che risultava confezionato artigianalmente senza alcuna etichettatura, oltre che imballaggi aperti contente prodotto ittico all’origine confezionato e poi spacchettato, lavorazioni per la quale la struttura non era autorizzata sotto il profilo sanitario, ne tanto meno dotata di apposito laboratorio. In seguito, la Procura di Benevento ha disposto il sequestro penale ed amministrativo in totale di circa 10 tonnellate di prodotto ittico – alimentare, destinato al macero tramite ditta autorizzata. Sono state elevate sanzioni per circa 25mila euro e deferiti a piede libero all’Autorità Giudiziaria gli amministratori delle due società ed altri soggetti verso i quali sono ancora in corso accertamenti di polizia giudiziaria.

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