L’Aquila, pm su interrogatorio studentessa: “Poche cose, ma utili”

“Poche cose, ma utili alle indagini”. Così la Procura dell’Aquila dopo aver ascoltato la giovane studentessa laziale vittima di una grave violenza sessuale in una discoteca dell’Aquilano. La deposizione, davanti al pm titolare delle indagini David Mancini, é stata quindi giudicata interessante ai fini dell’inchiesta che finora ha portato in carcere il 21enne Francesco Tuccia, militare originario della provincia di Avellino, di stanza al 33esimo reggimento artiglieria Acqui dell’Aquila.
L’accusa è di tentato omicidio e violenza sessuale aggravata. La giovane, ancora molto provata, comunque, ha confermato l’amnesia che finora non le ha permesso di ricordare le drammatiche fasi. “Alcune cose le ha dette, molte altre non le ricorda, le poche che ha detto sono utili”, si apprende da fonti vicine alla Procura della Repubblica. Intanto, le indagini non sono ancora chiuse: in particolare, proseguono le attività di riscontro delle numerose testimonianze, anche quelle dei tre sospettati insieme al giovane in manette, i due suoi commilitoni, un campano e un aquilano, e una ragazza, minorenne e fidanzata di quest’ultimo, subito dopo l’arresto di Tuccia dichiarati estranei ai fatti dai carabinieri.

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