In Irpinia la camorra non spara più, ma si allea

In Irpinia la camorra non spara più, ma si allea

Abbandona per ora la strategia militare anche perché i colpi inferti dalle forze dell’ordine hanno decimato i gruppi di fuoco, in provincia di Avellino adesso la camorra pensa a stringere alleanze strategiche per continuare nelle attività illecite. E’ quanto si dice relativamente ai clan irpini nella relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia che il ministro degli Interni, Roberto Maroni, ha consegnato al Parlamento. Maggiore dinamismo viene segnalato sul fronte del clan Cava di Quindici che può contare sulle alleanza nel Nolano con i Fabbrocino e i Russo. La vera novità emersa dalla relazione riguarda il patto Cava-Genovese che, come emerso anche dalle inchieste condotte da carabinieri e polizia, ha tentato di imporre il pizzo sulle grandi opere in atto nella città di Avellino. Rispetto ai Graziano, l’altro clan storico del Vallo, confermata l’influenza anche nei comuni dell’agro-sarnese e della Valle dell’Irno. Infine, la Valle Caudina dove emergono legami tra il clan Pagnozzi, i Casalesi e il gruppo Iadanza.

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