Il boss al figlio: “Lavora, non combinare guai”

Il boss al figlio: “Lavora, non combinare guai”

“Marco non combinare guai: cerca di lavorare, puoi vivere benissimo del tuo lavoro”. Il boss parla al figlio e l’esortazione viene intercettata dagli inquirenti della Direzione distrettuale antimafia. A parlare è Modestino Genovese, storico capo del clan del Partenio. Il colloquio che risale all’ottobre dell’anno scorso, avviene nel carcere romano di Rebibbia e il boss parla al figlio Marco, arrestato l’altro giorno dai carabinieri del comando provinciale di Avellino nell’ambito dell’inchiesta sul pizzo imposto dai clan Cava e Genovese ai vincitori del Superenalotto di Ospedaletto d’Alpinolo. Marco Genovese esprime le sue preoccupazioni al padre per le indagini che i militari dell’Arma avevano avviato sulle estorsioni in corso tra Avellino e i comuni della fascia del Partenio. “Non dare fastidio a nessuno, lavoro e non guardare in faccio a nessuno. Tra qualche anno uscirò dal carcere: tu non fatti arrestare”. Il boss, dunque, chiede al figlio di lavorare nell’impresa di famiglia che si occupa del movimento terra e di evitare guai con la giustizia.

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