
Il comandante della Guardia di Finanza Leonardo Erre: “La nuova arma del crimine è economica, invisibile ma pericolosa”
Nel segno del 250° anniversario della Guardia di Finanza, e a dieci mesi dall’inizio del suo mandato alla guida del comando provinciale di Avellino, il colonnello Leonardo Erre ha tracciato un primo bilancio dell’attività condotta dal corpo sul territorio irpino. Un resoconto che si concentra in particolare sul contrasto all’evasione fiscale e alle frodi, primo obiettivo strategico fissato dall’autorità di vertice.
“Siamo perfettamente in linea con le direttive nazionali – ha spiegato il colonnello Erre – e negli ultimi mesi ci siamo concentrati soprattutto sulle frodi fiscali legate all’emissione e all’utilizzo di fatture false, con operazioni significative che interessano in particolare l’area di Solofra.”
Tra i settori sotto la lente, anche quello dei bonus edilizi, sia per le ristrutturazioni che per il bonus facciate al 90%. “Si tratta – ha aggiunto – di ambiti su cui continueremo a lavorare con determinazione, perché sono stati purtroppo teatro di abusi strutturati e ricorrenti.”
L’operazione portata a termine proprio nella giornata odierna rappresenta un ulteriore tassello di un’inchiesta che ha colpito il cuore di un’organizzazione criminale dedita alla frode sistematica, sviluppata anche attraverso riciclaggio e autoriciclaggio. Tra gli indagati figura anche un dipendente delle Poste Italiane, a riprova del radicamento di queste reti fraudolente in contesti istituzionali e lavorativi.
“Parliamo di imprenditori, spesso con profili apparentemente regolari, affiancati da professionisti compiacenti e da prestanome pronti a intestarsi società fittizie per poche centinaia di euro. È una struttura criminale che preferisce agire in silenzio, confondendosi nel tessuto economico sano, ma inquinandolo in profondità.”
Il comandante Erre ha definito le fatture false come la “nuova arma” della criminalità organizzata: “Non fanno rumore come un kalashnikov, ma sono più subdole e più pericolose, perché penetrano nella vita economica di tutti, danneggiando anche l’imprenditore onesto.”
Quanto alle cifre, il valore delle fatture false oggetto d’indagine è nell’ordine delle centinaia di milioni di euro. I sequestri – ha precisato – vengono proposti dalla Guardia di Finanza, ma poi valutati e autorizzati dall’autorità giudiziaria, secondo parametri di legge precisi.
“Il nostro lavoro è proporre il sequestro. Tocca poi al Pubblico Ministero e al GIP – sulla base di elementi concreti e tecnici – decidere in merito alla misura reale. Il dato certo è che la mole di sequestri già disposti e in fase di valutazione è elevatissima.”
Le indagini proseguono e altre operazioni sono già in programma, nel segno di un impegno costante contro le frodi economiche e a tutela della legalità sul territorio.