
Si è riaperto dinanzi alla Prima Sezione Penale della Corte d’Appello di Napoli il procedimento di secondo grado relativo al disastro ambientale di Borgo Ferrovia, connesso all’attività dell’ex stabilimento Isochimica. Al centro dell’udienza, la questione dell’ammissione delle 227 persone offese per il reato di lesioni personali, inizialmente estromesse dal processo in virtù della prescrizione maturata per tale fattispecie.
La Corte è chiamata a esprimersi sui ricorsi presentati dalla Procura della Repubblica e dalle difese degli imputati contro la sentenza emessa il 28 gennaio 2022 dal Tribunale di Avellino, presieduto dal giudice Sonia Matarazzo. In quella circostanza, all’esito di una camera di consiglio durata circa tre ore, i giudici d’appello hanno accolto l’eccezione sollevata dal penalista Alberico Villani, difensore di uno degli ex dirigenti. Villani aveva rilevato la nullità della citazione a giudizio, nella parte in cui erano stati esclusi gli operai ancora in vita, che avevano riportato lesioni a seguito dell’esposizione all’amianto.
Attualmente, il processo d’Appello vede coinvolti 28 imputati per i quali è stata proposta impugnazione dalla Procura in relazione alla sentenza di primo grado. Le 227 parti offese, nuovamente incluse nel procedimento per le lesioni subite, sono assistite dagli avvocati Brigida Cesta, Carmine Monaco, Antonio Petrozziello, Domenico Carchia, Ennio Napolillo, Claudio Frongillo, Eleonora Guerriero, Nicola D’Archi, Gerardo Santamaria, Angelo Polcaro, Bartolo Senatore, Carmine Freda, Carmine Lo Conte, Antonio Larizza, Antonio Romano, Annunziata Teschio, Paola Albano, Maria Golia, Francesco Miccichè, Mara Iandolo, Rolando Iorio, Antonio Colucci, Antonio Iannaccone, Domenico Festa e Mario Di Salvia.