Ecco come il clan Fabbrocino riciclava i soldi sporchi in Irpinia

Il clan Fabbrocino riciclava i soldi sporchi anche in provincia di Avellino. E’ quanto emerge dalla maxi operazioni denominata “Fulcro” condotta dalla Direzione investigativa antimafia contro la potente organizzazione malavitosa che ha portato a più di venti arresti e al sequestro di beni immobili, aziende, auto e rapporti finanziari intestati a parte degli arrestati e dei loro familiari per un valore di circa 120 milioni di euro. Oltre Avellino l’indagine ha riguardato diverse altre province it…

Il clan Fabbrocino riciclava i soldi sporchi anche in provincia di Avellino. E’ quanto emerge dalla maxi operazioni denominata “Fulcro” condotta dalla Direzione investigativa antimafia contro la potente organizzazione malavitosa che ha portato a più di venti arresti e al sequestro di beni immobili, aziende, auto e rapporti finanziari intestati a parte degli arrestati e dei loro familiari per un valore di circa 120 milioni di euro. Oltre Avellino l’indagine ha riguardato diverse altre province italiane (Napoli, Milano, Bergamo, Brescia, Caserta, Bologna, Roma, Chieti, L’Aquila, Benevento, Salerno e Catanzaro). Per quanto concerne l’Irpinia, gli uomini della Dia hanno proceduto al sequestro di alcune attività commerciali operanti nei settori alimentare e abbigliamento, ora non più attive, che si trovano nei comuni di Avellino, Grottaminarda, Mirabella Eclano e Lauro. Erano intestate a parenti o prestanomi del clan.

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