Detenuto ferito alla gola, Sappe: “Episodio grave, ora basta”

Dopo il grave episodio di violenza che si è registrato ieri presso la Casa Circondariale di Avellino – due detenuti napoletani sono venuti alle mani: ad avere la peggio un detenuto di 29 anni che è stato ferito con un corpo contundente ed ha rischiato addirittura taglio alla gola, per pochi millimetri, poteva incidere la carotide e quindi morire dissanguato – il sindacato Sappe,esprime “preoccupazione e allarme”. “La situazione è ben oltre il limite della tolleranza. Lo dimostra chiaramente l’inquietante regolarità con cui avvengono episodi di tensione ed eventi critici nelle carceri italiane perennemente sovraffollate a tutto discapito dell’operatività e della sicurezza dei Baschi Azzurri”, commenta Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe. “Sono da encomiare gli Agenti intervenuti, che hanno impedito che la situazione potesse ulteriormente degenerare. Questo di Avellino è l’ennesimo evento critico che si verifica in un carcere del Paese ed è davvero troppo. Dove sono le istituzioni? Cosa pensano di fare per tutelare gli agenti di Polizia Penitenziaria, pesantemente sotto organico?”. Il Sappe rinnova l’invito alle Istituzioni di “arrivare a definire, come sosteniamo da tempo, circuiti penitenziari differenziati in relazione alla gravità dei reati commessi, con particolare riferimento al bisogno di destinare, a soggetti di scarsa pericolosità o che necessitano di un percorso carcerario differenziato (come i detenuti con problemi sanitari e psichiatrici), specifici circuiti di custodia attenuata anche potenziando il ricorso alle misure alternative alla detenzione per la punibilità dei fatti che non manifestano pericolosità sociale.

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