Delitto Sica: Secchiano covava vendetta da anni
Un rancore lungo diciassette anni. In pratica da quando, insieme alla moglie, aveva fatto ritorno in paese dalla Svizzera dove era emigrato con la famiglia alla fine degli anni ’60. Vito Secchiano con tre colpi di pistola sparati con una vecchia arma a tamburo poco dopo le 9.30 si è così vendicato di quello che riteneva un torto subito uccidendo un tranquillo impiegato comunale di 50 anni, Pietro Sica ‘colpevole’ di aver effettuato il sopralluogo, nel lontano 1993, ad una baracca abusiva che Secchiano aveva costruito nei pressi di un fondo di sua proprietà per utilizzarla come deposito ma che era risultata costruita su suolo demaniale: a quell’accertamento, aveva fatto seguito l’abbattimento della struttura ordinata dal sindaco. Il 74enne pensionato, che in paese non faceva mistero della sua dura avversione nei confronti di amministratori e tecnici comunali, quella vicenda era diventata una ossessione strisciante e permanente che è esplosa stamattina, nella piazza principale del paese, davanti a decine di persone. Sica stava attraversando la strada per recarsi nel suo ufficio in Comune, dove era stato assunto giovanissimo come geometra e destinato all’ufficio tecnico, quando è stato affiancato da Vito Secchiano che, senza dire una parola, gli ha esploso a bruciapelo tre colpi. Il killer è rimasto immobile accanto al corpo senza vita di Sica con la pistola in pugno fino a quando alcune persone che si trovano davanti ad un bar distante pochi metri sono intervenute: il pensionato si è lasciato disarmare e ha atteso in silenzio, senza opporre resistenza, l’arrivo dei carabinieri che poi lo hanno trasferito nella locale caserma dell’Arma. Nel corso del lungo interrogatorio a cui è stato sottoposto dal procuratore capo di Sant’Angelo dei Lombardi, Antonio Guerriero, è stato proprio Secchiano a spiegare il movente dell’omicidio parlando della vicenda della baracca che il Comune gli avrebbe negato illegittimamente. Il magistrato ha deciso di far eseguire l’autopsia sul corpo del geometra mentre l’assassino è stato trasferito nel carcere di Sant’Angelo dei Lombardi. Tra le persone interrogate, anche la moglie di Secchiano: la donna avrebbe riferito come da qualche tempo il marito fosse soggetto a crisi depressive, con repentini cambi di umore. A Guardia intanto è rimasto c’è sgomento per la tragedia che ha colpito una famiglia benvoluta e stimata da tutti. Pietro Sica lascia la moglie e due figlie, di 34 e 27 anni. Dal primo pomeriggio, presso l’abitazione del geometra si è formata una piccola folla di amici, conoscenti e parenti. Il sindaco di Guardia dei Lombardi, Vito Iuni, amministratori e dipendenti comunali si dicono sconcertati per quanto accaduto: “Era un professionista equilibrato – ha detto il primo cittadino – attento alla legalità che applicava sempre con buon senso e rispetto per tutti i cittadini”.




