Comune di Avellino sotto inchiesta, arresti domiciliari per l’ex sindaco Festa e altri due indagati

Avellino carabinieri

 Nelle prime ore di oggi, i Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino e personale appartenente alla Sezione di Polizia giudiziaria – Aliquota Guardia di Finanza della Procura della Repubblica di Avellino stanno dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Avellino su richiesta della locale Procura a carico del sindaco dimissionario di Avellino, Gianluca Festa.

Anche l’ex dirigente comunale Filomena Smiraglia e l’architetto Fabio Guerriero sono stati posti agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti condotta dalla procura di Avellino. Sono in corso perquisizioni locali a carico di altri indagati, tra cui l’ex vicesindaco del Comune di Avellino Laura Nargi. Intanto all’ingresso del comando provinciale dei Carabinieri c’è un altro indagato dell’inchiesta appalti l’ex consigliere comunale e provinciale Diego Guerriero insieme al suo avvocato Marino Capone.

Le indagini trovano la propria origine in più denunce ed esposti, poi oggetto di mirati approfondimenti investigativi, attraverso il ricorso sia a tecniche tradizionali di indagine che alle più evolute forme di captazione. Un’articolata attività investigativa, dunque, basata su intercettazioni telefoniche, telematiche e di conversazioni tra presenti – in uffici e a bordo di autovetture in uso agli indagati -, avviate nel settembre del 2023 dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino, e a cui è stato dato riscontro attraverso l’attivazione sistematica di servizi di osservazione, controllo e pedinamento, acquisizioni documentali di natura amministrativa, fiscale e bancaria e dall’analisi del contenuto di dispositivi informatici /telematici sequestrati in occasione delle perquisizioni svolte durante le indagini.

 Il provvedimento restrittivo è stato adottato in relazione a numerose ed eterogenee ipotesi delittuose: dalla tentata induzione indebita (56-319 quater) alla corruzione per l’esercizio della funzione (art. 318 c.p.), dalla rivelazione di segreto d’ufficio aggravata (art. 326 c.p.) al falso in atto pubblico (476, 479 c.p.), dal peculato (art. 314 c.p.) sino al depistaggio (art. 375 c.p.). La prima delle condotte delittuose sopra indicate, si inserisce nell’ambito delle numerose sollecitazioni, illecite, promosse dall’allora sindaco Gianluca Festa nei confronti di operatori economici – legati da rapporti contrattuali con l’Ente – perchè promuovessero sponsorizzazioni a vantaggio di privati. Quanto precede abusando della sua qualità.

La vicenda corruttiva per la quale è stata adottata la misura cautelare riguarda invece le utilità economiche riconosciute, su richiesta del sindaco e sempre sotto forma di finanziamento al privato, dal titolare di un punto vendita di una nota catena del settore della ristorazione, pure lui indagato, in cambio di favori afferenti l’esercizio delle funzioni di primo cittadino.

Le contestazioni, in numero di due, in materia di rivelazione del segreto d’Ufficio, aggravate dal carattere della cd. patrimonialità, afferiscono a concorsi tenutisi presso il Comune di Avellino (“Concorso pubblico per esami per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato di n. 10 Istruttori di vigilanza..” e “Concorso pubblico per esami per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato di n. 3 funzionari tecnici cat. D1..”), nei quali gli indagati hanno curato in maniera certosina la divulgazione delle domande d’esame ai candidati da loro selezionati, ab origine, come vincitori della selezione. Proprio in relazione al concorso per l’assunzione dei funzionari tecnici emerge la figura dell’indagato Fabio Guerriero, destinatario dell’odierno provvedimento cautelare, che in ragione dei rapporti privilegiati con il sindaco e con la dirigente Filomena  Smiraglia, pure lei destinataria di misura cautelare, riusciva a promuovere ed organizzare la condotta rivelatoria a vantaggio di una collaboratrice del suo studio professionale.

Quanto infine ai connessi episodi di peculato e depistaggio, riconosciuti dal Giudice nel provvedimento impositivo della misura cautelare, trattasi della singolare vicenda della materiale sottrazione da parte dell’allora sindaco Gianluca Festa, computer a lui destinato (e in uso) presso il suo Ufficio in comune.

Tali condotte, chiaramente finalizzate ad ottenere un’utilità personale e a sviare le indagini, seguono di poche ore una vera e propria “bonifica” posta in essere presso i medesimi Uffici tramite personale specializzato, alla ricerca di microspie. Le vicende e le condotte sopra indicate, oggetto del provvedimento cautelare, rappresentano soltanto una porzione di un complesso percorso investigativo afferente ai molteplici traffici delittuosi – che trovano origine ed occasione nella gestione privatistica della cosa pubblica all’interno del Comune di Avellino – caratterizzati dalla presenza di “agenti” infedeli – tra questi gli odierni cautelati – che hanno messo a disposizione le funzioni ricoperte a vantaggio di pochi. Si tratta di vicende spesso connesse tra loro, con interessenze a più livelli, che vedono coinvolti tanto pubblici amministratori e funzionari, quanto imprenditori e professionisti, all’interno di un contesto associativo ancora in corso di investigazione.

Il provvedimento restrittivo, disposto dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Avellino, su richiesta di questa Procura della Repubblica si è reso necessario – senza dunque attendere il termine di tutte le investigazioni in corso, afferenti a più “filoni” di indagine – in considerazione delle numerose fughe di notizie (oggetto di autonomi approfondimenti) e, da ultimo, della condotta di inquinamento probatorio/depistaggio posta in essere dall’allora primo cittadino della città di Avellino. L’indagine in esame si inserisce nel contesto di una programmata azione di contrasto di questo Ufficio alle vicende criminali in materia di pubblica amministrazione.

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