Cervinara, scoperta “boutique del falso”

Cervinara, scoperta “boutique del falso”

Si è tradotta in azione la sinergia tra le forze di polizia in provincia. Nella mattinata di ieri finanzieri e poliziotti hanno fatto irruzione, fianco a fianco, presso un’abitazione di Cervinara ed hanno scoperto una vera e propria “boutique del falso”. Ben 672 i capi di abbigliamento sequestrati, recanti, abilmente contraffatti, i marchi di famose griffe della moda. I militari del Nucleo Mobile della Compagnia di Avellino e gli agenti del Commissariato di Cervinara hanno messo a frutto le informazioni sviluppate dalla penetrante attività di controllo del territorio di tutta la provincia: alcune voci riportavano infatti come operante in Cervinara un vero e proprio negozio, ove potevano essere acquistati capi d’abbigliamento di famose marche ad un prezzo “scontato” rispetto a quello ufficialmente praticato dalle catene di distribuzione “ufficiali”.
La zona delle ricerche veniva quindi circoscritta alla cittadina di Cervinara ed una volta certi dell’ubicazione del “negozio” (un deposito/magazzino adiacente ad una abitazione provata, con accesso indipendente), gli uomini delle fiamme gialle della Compagnia di Avellino e gli agenti del Commissariato di Cervinara facevano irruzione nel locale. A conferma delle ipotesi investigative, dietro il portoncino d’ingresso del deposito/magazzino veniva trovato tutto l’arredo necessario per l’esercizio di vendita di abbigliamento: manichini, espositori, tavolo, prezzatrici e financo un camerino per le prove.

Al termine delle attività di servizio, eseguite in perfetta sinergia, veniva sottoposto a sequestro l’intero locale (di un’estensione pari a metri quadri 15 circa), con tutto quanto in esso rinvenuto oltre, ovviamente, a 322 capi di abbigliamento (magliette, polo, jeans, scarpe, cinture) ed altri 350 accessori (etichette, prezzatrici, adesivi) che, abilmente nascosti in un retrobottega, erano necessari all’esercente per la contraffazione.
La falsificazione delle famose marche internazionali risultava effettuata in maniera molto professionale: le etichette presenti sui capi avevano caratteristiche simili a quelle originali sia per quanto attiene i dati relativi alla tipologia di lavaggio, alla composizione, alla località di produzione ed all’azienda distributrice ed anche il cartellino con relativa velina e l’etichetta adesiva con i codici articolo erano copie perfette.
I capi potevano pertanto esser prezzati a costo “ufficiale” per poi esser “scontati” fino al 50% del prezzo indicato sul cartellino così che l’ignaro acquirente entrava in possesso di merce contraffatta ritenendo invece d’aver fatto un affare.
L’OPERAZIONE BOUTIQUE si concludeva nella serata di ieri con la segnalazione all’autorità giudiziaria del gestore del “negozio”, identificato per tale E.P. (di anni 55), di Cervinara, per i reati di contraffazione e di ricettazione previsti dagli articoli 474 (comma secondo), 474-ter e 648 del codice penale. Presso l’esercizio commerciale (abusivo), oltre ai capi contraffatti, erano infatti detenuti e commercializzati anche alcuni accessori e capi d’abbigliamento originali di quali il soggetto denunziato non era in grado di esibire i relativi documenti fiscali giustificativi.
L’intera attività è stata finalizzata ad arginare la commercializzazione di prodotti contraffatti che, per la loro illecita provenienza generano, una volta immessi sul mercato, un forte inquinamento dell’economia oltre che rilevanti danni e pericoli per gli acquirenti. La normativa penale e processuale in materia di contrasto alla contraffazione e tutela del made in Italy è stata inasprita dalla recente legge nr. 99 del 23.07.2009 che prevede, tra l’altro, la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato, come ad esempio i locali, le attrezzature, gli automezzi e le apparecchiature.

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