Camorra, condannato il boss Agostino Sangermano: assolto Mercogliano

È stato condannato a tredici anni di reclusione Agostino Sangermano, ritenuto a capo dell’omonimo clan che operava tra nolano e avellinese, quello sgominato da un’operazione dei Carabinieri di Castello di Cisterna e della Dia di Napoli nel novembre del 2022. La sentenza emessa poche ore fa dal Gup del Tribunale di Napoli Chiara Bardi.

Mezzo secolo (51 anni e 4 mesi) di carcere inflitto ai cinque imputati a fronte dei settantotto anni e quattro mesi per i cinque imputati di associazione a delinquere di stampo mafioso chiesti dal pm antimafia Pietro Raimondi al termine della requisitoria davanti al Gup Chiara Bardi. Oltre al boss Agostino Sangermano, riconosciuto a capo del sodalizio mafioso, sono arrivate le condanne anche per il cognato Salvatore Sepe, dodici anni e due mesi, Onofrio Sepe, nove anni e quattro mesi, Paolo Nappi, otto anni e otto mesi, Buonincontri Giuseppe otto anni e quattro mesi. Assolto per non aver commesso il fatto sia dall’accusa di associazione a delinquere che di rapina Ezio Mercogliano.

Trentaquattro capi di imputazione contestati a vario titolo dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli a vario titolo nei confronti dei dieci imputati. A partire da quella di associazione a delinquere di stampo mafioso contestati a nove dei dieci imputati. Ci sono anche le estorsioni per imporre la fornitura di mozzarelle ai locali, illecita concorrenza con minaccia e violenza contestata al solo Nicola Sangermano (che ha scelto il rito ordinario davanti al Tribunale di Nola) per le forniture imposte ai titolari di imprese. Contestata anche la serie di estorsioni per accaparrarsi terreni nell’alto casertano. Questa decisione arriva a distanza di ventiquattro ore da quella emessa dal Collegio del Tribunale di Nola presieduto dal giudice Aurigemma nel processo con rito abbreviato chiesto da Luigi Vitale, difeso dagli avvocati Gaetano Aufiero e Umberto Nappi, condannato ad otto anni di reclusione

SPOT