Bastonata e costretta all’elemosina, la nota di Tiziana Tomeo

AVELLINO – “L’incremento dei flussi migratori negli ultimi decenni, ha necessariamente motivato gli esperti del settore a disciplinare il fenomeno e soprattutto, ad individuare e descrivere la “condizione dei minori stranieri abbandonati”. Il caso della piccola Maria fa riflettere e al contempo offre spunti per un’analisi che appare inquietante, alla luce della disomogeneità della normativa, non solo nazionale e per la mancanza di risorse”. E’ quanto afferma l’avvocato Tiziana Tomeo, pres…

AVELLINO – “L’incremento dei flussi migratori negli ultimi decenni, ha necessariamente motivato gli esperti del settore a disciplinare il fenomeno e soprattutto, ad individuare e descrivere la “condizione dei minori stranieri abbandonati”. Il caso della piccola Maria fa riflettere e al contempo offre spunti per un’analisi che appare inquietante, alla luce della disomogeneità della normativa, non solo nazionale e per la mancanza di risorse”. E’ quanto afferma l’avvocato Tiziana Tomeo, presidente CamMiNo – Camera Nazionale Avvocati per la Famiglia e i Minorenni.
“La piccola a soli 12 anni è stata costretta a chiedere l’elemosina davanti alle chiese di Avellino, Mercogliano e Atripalda e l’anno scorso è diventata mamma; attualmente è ospitata insieme al suo piccolo, presso una struttura protetta per minori. Prima di questo momento di serenità, la ragazzina per poter rimanere con il suo piccolo, invece di mendicare, veniva picchiata con un bastone, dalla coppia di romeni suoi aguzzini; è stata ridotta in schiavitù, oltre a vivere in condizioni di povertà. Purtroppo la vicenda non rappresenta un episodio isolato!
Il fenomeno dei “minori migranti non accompagnati” è divenuto un problema di Stato, e per risolvere il quale, ogni governo si fa portatore di numerose istanze, ma senza avere mai né voglia né i mezzi sufficienti per tutelare questa vulnerabile categoria di persone, doppiamente “deboli” perché minori e perché “abbandonati” o “soli”.
Eppure, il legislatore avrebbe una maggiore discrezionalità nel collocare il minore straniero al confine tra due legislazioni speciali, quella dei minori da un lato e degli stranieri dall’altro, potendo contribuire così in modo più efficace alla tutela dell’unico interesse prevalente, ossia quello del minore. Ma con l’ingresso della Romania e della Bulgaria nell’Unione Europea il 1° gennaio 2007, un considerevole numero di “minori stranieri non accompagnati” presenti anche in Italia, si sono trasformati automaticamente in “cittadini europei”, ai quali non è più applicabile la normativa del TU sull’immigrazione ma quella prevista per i cittadini comunitari, in particolare il Regolamento CE n. 2201/2003.
Ad ogni modo, resta il dato di fatto che Maria, venduta dai genitori ad una coppia di rumeni, si è ritrovata in Italia priva dei suoi affetti, anche se “accompagnata”, e se è vero che non può essere ricompresa nella categoria dei minori stranieri bensì in quella dei comunitari, da un’analisi approfondita posta in essere dal Comitato dei minori stranieri, esistono ben quattro tipologie di MSNA (minori stranieri non accompagnati) ovvero:
1) i minori richiedenti asilo per motivi umanitari;
2) i minori vittime della tratta e che sono stati reclutati, rapiti, venduti, trasferiti per essere sfruttati sessualmente o economicamente ad opera di trafficanti;
3) i minori che emigrano dal proprio paese con il consenso degli esercenti la potestà genitoriale o non contro la loro volontà, per motivi economici, alla ricerca di un lavoro o di un futuro migliore;
4) i minori che arrivano in Italia per ricongiungersi con i genitori e che non hanno i requisiti per avviare il ricongiungimento legalmente.
Ebbene, la questione non è da porsi in termini semplicistici, ma sottende problematiche molto più articolate e complesse al verificarsi delle quali, Maria e tutti quelli che come lei vivono in condizione di schiavitù, allontanati dai propri cari, per svariate motivazioni, restano purtroppo ancora privi di una tutela efficace ed immediata.
Certamente l’istituto per i minori è un’ancora di salvezza, ma come contribuiscono gli Enti territoriali affinchè queste preziose risorse possano seguire almeno fino alla maggiore età le giovani vittime? I minori non accompagnati, comunitari e/o stranieri non sono una priorità del governo. Maria è solo una goccia nel mare; sensibilizzare la comunità alla denuncia è un dovere ed una speranza affinchè non ci siano altri bambini che hanno bambini e genitori che vendono i propri figli predestinandoli a non avere un futuro”, conclude la Tomeo.

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