Scoperti gli autori degli spari contro un Bar

Scoperti gli autori degli spari contro un Bar
Dopo un’intensa mattinata d’indagini, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Avellino hanno scoperto l’autore degli spari contro la serranda del bar e circolo ricreativo Brasil di via Di Guglielmo. L’autore, deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica pres…

Scoperti gli autori degli spari contro un Bar

Dopo un’intensa mattinata d’indagini, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Avellino hanno scoperto l’autore degli spari contro la serranda del bar e circolo ricreativo Brasil di via Di Guglielmo. L’autore, deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino, è un pluripregiudicato del posto, S.S. classe 1953. Dietro al gesto criminale, però, non ci sarebbe alcun racket o tentativo di estorsione, ma solo un acceso diverbio tra l’uomo e la ragazza titolare del bar. Infatti, proprio nella tarda serata di ieri, la titolare dell’esercizio commerciale, in procinto di chiudere il locale, mise fretta all’uomo, suo avventore e in quel frangente intento a giocare ai videopoker e slot-machine là presenti. L’uomo, alla prima richiesta della donna, rispose in modo decisamente brusco e per questo motivo la ragazza si ritrasse, decidendo di posticipare la chiusura a quando quello avesse finito i soldi. L’uomo, che nel frattempo giocò più di 50 euro al videopoker, terminati i soldi si alzò arrabbiato, prendendosela con la titolare, urlando che quelle “macchinette” erano state truccate e proprio perché aveva perso un sacco di soldi, non avrebbe più messo piede in quel bar. A quel punto l’uomo uscì e la titolare chiuse regolarmente in bar. Peccato però che S.S., intorno alla mezzanotte – secondo la ricostruzione fatta dai militari dell’Arma – sarebbe tornato nei pressi del bar, armato di una pistola semiautomatica e avrebbe per dispetto sparato ben 4 colpi d’arma da fuco, dei quali uno si è andato a conficcare fin dentro al bar. Niente racket estorsivo dietro i colpi di pistola, quindi, ma solo la mania ossessiva dovuta alla sindrome del gioco e al diverbio avuto con la giovane titolare del bar, responsabile solo di aver chiesto all’uomo di uscire perché doveva chiudere il circolo.

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