Avellino, no alla soppressione della corte tributaria:politica e professionisti in campo

C’è anche la sede di Avellino nel piano elaborato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, pronto a tagliare 64 delle 103 Corti di Giustizia Tributaria. Nella proposta di revisione della geografia giudiziaria del fisco vanno semplificati per accorpamento il 62% dei tribunali abilitati a trattare i ricorsi tributari di primo grado, che nella fase successiva di giudizio passano a Napoli o alla sezione staccata del capoluogo regionale a Salerno. La sede del capoluogo irpino è stata destinata dal Ministero dell’Economia all’accorpamento con Benevento, nonostante i numeri dei ricorsi trattati su base annua e i parametri di riferimento territoriali consentano largamente ad Avellino di mantenere il proprio ruolo.

 

Nell’attesa che il dialogo aperto con il Governo sortisca un qualche risultato, hanno deciso di mobilitare istituzioni e territorio. Questa mattina presso la sede del Consiglio forense si sono riuniti in assemblea, invitando le rappresentanze politiche di tutti i partiti. Assenti i parlamentari per impegni concomitanti, i consiglieri regionali Vincenzo Alaia, Livio Petitto e Maurizio Petracca hanno annunciato una mozione bipartisan per fermare quello che considerano “un taglio lineare ingiustificato, alla luce dei numeri che la Corte di Avellino detiene, come hanno dimostrato gli intervenuti”.

 

L’iniziativa è stata promossa dal presidente dell’Ordine degli Avvocati di Avellino, l’avvocato Fabio Benigni. “Vogliamo portare all’attenzione della politica e della collettività il pericolo della soppressione della Corte di Giustizia Tributaria provinciale di Avellino, il provvedimento andrebbe a determinare una serie di conseguenze negative, che direttamente riguardano i commercialisti e gli avvocati tributaristi, ma indirettamente riguardano anche l’intera cittadinanza”.

 

Per l’avvocato Maria Carmela Picariello, referente per l’Ordine sulla materia, va contestato nel merito il piano del Ministero, “partendo soprattutto dalle conseguenze che avrebbe in un ambito interno della Campania dove la chiusura delle attività commerciali e la desertificazione per emigrazione non consente lo smantellamento anche dei presìdi di giustizia, avviato oltre un decennio fa con la soppressione di tribunali e procure a Sant’Angelo dei Lombardi e ad Ariano Irpino”.

 

Presente all’incontro anche l’avvocato Achille Benigni, presidente della Camera Provinciale degli Avvocati tributaristi di Avellino, CAT, affiliata all’Unione delle Camere Tributariste. “La soppressione della Corte di Giustizia Tributaria va a penalizzare il nostro territorio, segnato già dalla chiusura di ben due tribunale. Inoltre Avellino non rientra nei parametri stabiliti dal Mef, non è rispettoso dei criteri fissati dalla legge delega che prevede tutti una serie di indici e parametri, secondo i quali la Corte di Giustizia Tributaria di Avellino, dovrebbe rimanere in vita e non dovrebbe essere accorpata”.

Presente anche il presidente dell’Ordine dei dottori Commercialisti di Avellino e dei Revisori Contabili di Avellino, il dottore Mario Lariccia. “L’incontro di oggi è il primo di una serie di eventi che occorrono per sensibilizzare il territorio, partiamo con la politica e proseguiremo con gli altri attori che sono presenti sul territorio per far comprendere la questione relativa all’ipotesi di accorpamento della Corte di GIustizia di Avellino con Benevento.Ci tengo a precisare che non è una battaglia tra poveri, non è una lotta contro Benevento. La vicenda è legata ad una serie di parametri stabiliti dal Mef per accorpare le corti minori. Avellino non vi rientra in questi parametri, infatti la Corte di Giustizia di Avellino ha sempre avuto numeri superiori ai mille ricorsi, nel 2023 intorno ai 1100 e nel 2024 ha superato i 1500”.

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