Avellino, falsi incidenti stradali: rinviate a giudizio 14 persone

Tribunale Avellino

Falsi incidenti stradali ad Avellino, rinviate a giudizio quattordici persone delle sedici coinvolte nell’inchiesta condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Avellino. L’ udienza preliminare si è svolta ieri mattina dinanzi al Gup del Tribunale di Avellino Paolo Cassano. La fase dibattimentale inizierà l’8 giugno 2023. Due indagati hanno optato per il patteggiamento. Assistiti dai difensori di fiducia gli avvocati Gaetano Aufiero e Gerardo Santamaria hanno rimediato una pena di 1 anno  e 8 mesi con ammenda e 1 anno e 10 mesi. Le compagnie assicurative hanno scelto di costituirsi parte civile.

L’accusa nei confronti degli imputati è di falso ideologico e falso materiale, fraudolento danneggiamento di beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona.

L’indagine è quella condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Avellino che avevano eseguito undici misure cautelari. L’organizzazione risulta aver precostituito 74 falsi sinistri stradali, per un potenziale danno economico alle compagnie assicurative coinvolte pari a circa 600.000 euro (di cui oltre 270.000 circa già liquidati a favore delle false vittime degli incidenti). Le indagini hanno consentito di ricostruire l’articolata compagine organizzativa, fatta, appunto, di distinti gruppi criminali, operanti in ambiti diversi, acquisendo indizi di reità nei confronti di 267 persone, ciascuna delle quali con compiti ben precisi.

Il protocollo operativo dei gruppi era, tuttavia, simile: i falsi sinistri erano inscenati in aree prive di sistemi di videosorveglianza e le lesioni, procurate al fine di supportare le richieste risarcitorie, andavano dalle ipotesi più lievi delle ecchimosi o delle abrasioni fino a quelle più gravi della rottura dei denti o delle lesioni agli arti.

E gli imputati assoldavano soprattutto persone in precarie condizioni economiche, in alcuni casi anche minorenni o soggetti affetti da gravi patologie. Questi ultimi acconsentivano a subire lesioni di particolare gravità, con la promessa che il risarcimento assicurativo sarebbe stato tanto più consistente quanto più gravi fossero state le lesioni.

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