Avellino, 2 dominicane si prostituivano in centro

Avellino, 2 dominicane si prostituivano in centro
Nella serata di ieri, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Avellino hanno fatto irruzione all’interno dell’ennesima casa di prostituzione scoperta in una delle zone più centrali del Capoluogo Irpino, proprio dietro il teatro Gesualdo. Anche questa volta, i militari ave…

Avellino, 2 dominicane si prostituivano in centro

Nella serata di ieri, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Avellino hanno fatto irruzione all’interno dell’ennesima casa di prostituzione scoperta in una delle zone più centrali del Capoluogo Irpino, proprio dietro il teatro Gesualdo. Anche questa volta, i militari avevano avuto la notizia grazie alle lamentele di qualche condomino. I militari hanno subito messo in atto alcuni servizi di osservazione e controllo della zona, con personale in borghese e macchine civetta appiattate sotto l’edificio, allo scopo di monitorare ogni movimento delle donne e dei relativi clienti. Ieri sera è quindi scattato il blitz dei militari che, dopo aver fatto accesso all’interno dell’appartamento, hanno fermato due donne originarie della Repubblica Dominicana, ma ormai da più di 4 anni residenti in Italia, rispettivamente di 32 e 31 anni, e entrambe risultate assolutamente regolari in Italia. Oltre alla presenza delle due donne, come prova dell’effettivo svolgimento del meretricio, i carabinieri hanno rinvenuto la presenza di denaro contante per ben 760 euro, sicuro provento dell’attività di prostituzione, e altro materiale chiaramente attinente all’attività stessa. All’esito degli accertamenti, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Avellino hanno appurato che lo stabile in cui le due donne esercitavano il meretricio è di proprietà di una società immobiliare costituita in Roma e il cui amministratore unico si identifica in un avellinese del 1967, ieri chiamato dai carabinieri per essere sentito in merito alla locazione dell’immobile. In realtà, all’esito degli accertamenti, l’immobile è risultato locato in modo regolare, con contratto e con uno dei soci della società che mensilmente andava a riscuotere la somma di 450 euro d’affitto. L’uomo, chiesto se fosse a conoscenza che all’interno dell’appartamento si stesse consumando una simile attività, ha risposto agli inquirenti di esserne totalmente all’oscuro e che non conosceva nemmeno che all’interno del suo appartamento, un mansardato posto al 5° piano di quell’edificio di via Fricchione, vi erano 2 dominicane, avendo lui stipulato un regolare contratto con una sola donna. Conclusi gli accertamenti in tarda notte, le due donne sono state regolarmente rilasciate, mentre l’appartamento è stato sottoposto a sequestro. I carabinieri, che in questo servizio hanno fermato diversi clienti, tra i quali anche qualcuno che veniva appositamente da Foggia, hanno scoperto che le donne, per ogni singola prestazione, si facevano mediamente pagare intorno ai 100 euro, ma la tariffa saliva di molto se i clienti decidevano di trattenersi oltre la normale prestazione. In un caso, uno dei clienti fermati dai militari dell’Arma aveva appena pagato addirittura 300 euro. Le donne, comunque, non erano nuove a questo genere di attività, tant’è che da un’indagine condotta presso la banca dati delle forze di polizia è emerso che le stesse avrebbero già esercitato il meretricio in altre città italiane quali Roma e Napoli. Ora le indagini sono volte a cercare se vi sia o meno la presenza di qualcuno dietro alle due donne, che le gestisce e le indirizza verso le località ove meglio si può esercitare la prostituzione.

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