
La sesta sezione penale della Corte di Appello di Napoli, presieduta dal dott. Furio Cioffi, ha assolto un 36enne irpino dall’accusa di estorsione continuata ai danni del titolare di un bar di Atripalda. Illa sentenza di secondo grado ha riformato la sentenza emessa nel marzo 2023 dal Tribunale Penale di Avellino, presieduto dal dott. Lezzi.
In primo grado, l’imputato era stato condannato a due anni di reclusione, senza sospensione della pena, oltre al pagamento delle spese processuali e al risarcimento danni in favore della parte civile.
Secondo la ricostruzione iniziale, il 36enne avrebbe più volte ottenuto consumazioni alcoliche senza pagare, ricorrendo a minacce e violenze, arrivando anche a mandare in frantumi una vetrinetta del bar nel corso del 2019.
Le indagini condotte dai carabinieri della stazione di Aiello avevano documentato diversi episodi riconducibili a condotte estorsive, anche finalizzate — secondo l’accusa — a indurre il titolare dell’esercizio commerciale a ritirare la denuncia sporta nei confronti dell’imputato.
Durante il dibattimento in appello, l’avvocato Gerardo De Vinco, legale di fiducia del 36enne, ha evidenziato numerose incongruenze nelle testimonianze rese dai dipendenti del bar. Sebbene gli stessi abbiano confermato la richiesta dell’uomo di ottenere bevande senza corrispettivo economico, non avrebbero mai riscontrato minacce o atti di violenza nei confronti di persone o cose all’interno del locale.
La VI sezione della Corte di Appello ha accolto integralmente la linea difensiva dell’avvocato De Vinco, ritenendo insussistenti gli elementi costitutivi del reato contestato. Di conseguenza, ha riformato la sentenza di condanna pronunciata in primo grado, assolvendo con formula piena il 36enne .