Rapporti tra il giudice arrestato e la Sidigas: gli atti all’esame della Procura di Avellino

De Cesare - Sidigas

Gli atti relativi all’inchiesta che ha portato in carcere il giudice tributario Antonio Mauriello e altre sei persone sarebbero giunti nella tarda mattinata ad Avellino.

Un paio di faldoni contenenti materiale su cui lavoreranno i magistrati della Procura della Repubblica avellinese che avevano chiesto la documentazione ai colleghi di Salerno.

E’ il materiale relativo ai nuovi provvedimenti giudiziari a carico di 16 soggetti (di cui 7 finiti in carcere) nell’ambito dell’inchiesta denominata “Ground Zero 2” che fa seguito al primo filone attraverso cui finirono nei guai 14 persone, nello scorso mese di maggio.

Rapporti con la Sidigas

La documentazione acquisita sarà attentamente vagliata dai magistrati, in particolare per quanto riguarda la vicenda Sidigas.

C’è una serie di intrecci su cui i giudizi vorranno approfondire rapporti tra il giudice arrestato e i vertici della Sidigas che, attraverso l’inchiesta di Salerno, risulta essere stata indirettamente beneficiata.

Il riferimento è al punto 2 dei reati ascritti ai componenti il sodalizio criminale e in particolare quello relativo a Mauriello Antonio e Spanò Fernando accusati dei reati di cui agli artt. 81 cpv, 110, 319 ter e 321 perchè “con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso MAURIELLO Antonio, già giudice tributario attualmente membro del Consiglio Nazionale della Giustizia Tributaria a Roma, nella fatispecie quale referente della SIDIGAS S.p.A. consegnana a SPANO’ Fernando, presidente della Sezione V del C.T.R. di Salerno e nel caso di specie relatore, pubblico ufficiale, una somma di danaro pari a 10.000 euro, al fine di pilotare l’iter procedimentale e condizionare favorevolmenmte l’esito del procedimento tributario del valore di 979.560,00 euro afferente la ENERIMPIANTI (società titolare del 76,6% del capitale sociale della SIDIGAS S.p.A.) definito, in secondo grado copn esito favorevole al contribuente nel corso dell’udienza del 18 gennaio 2019, con sentenza 1645/2019 depositata in data 22/01/2019, inoltre lo SPANO’ Fernando accettava promessa di ulteriore utilità, non meglio precisate, al fine di interessarsi alla definizione favorevole di ulteriori appelli sempre riferiti alla SIDIGAS S.p.A. posti alla sua  attenzione da MAURIELLO Antonio per i quali si era ancora in attesa di fissare l’udienza di trattazione”.

Nessun vantaggio economico?

L’avv. Alfonso Quarto, che assiste il giudice tributario finito in carcere, appena ottenuto la concessione degli arresti domiciliari per il suo cliente Antonio Mauriello, si era affrettato a fare sapere che il suo assistito aveva “chiarito la estraneità rispetto al quadro accusatorio, che lo vedeva dominus indiscusso. Ha di fatto ammesso una sola ipotesi”.

Per quanto riguarda i rapporti con la Sidigas, Antonio Mauriello si sarebbe interessato ad alcuni casi ma senza benefici economici personali. Pure essendo da un decennio consulente della Sidigas, mai aveva ricevuto una parcella versata a suo favore.

Questa è quanto asserito da Antonio Mauriello ma i giudici della Procura della Repubblica di Avellino vogliono verificare se sia stato effettivamente così.

Un interesse giustificato dal fato che nella questione c’è di mezzo la Sidigas e il suo patron Gianandrea De Cesare che al momento risulta indagato nell’ambito della indagine che ha portato al sequestro preventivo di 97 milioni di euro – da parte della Procura avellinese – di beni diretti o riconducibili alla società di distribuzione del gas ed al suo indiscusso “capo”.

Convocazione di De Cesare

I giudici della Procura avellinese indendono chiarire direttamente con Gianandrea De Cesare tale aspetto e il patron della Sidigas potrebbe essere a breve convocato per essere ascoltato dal pool di magistrati che sta seguendo il complesso caso.

Pure sulle dichiarazioni rese da altri indagati, nel quadro dell’inchiesta della Procura di Salerno, i colleghi avellinesi sono intenzionati ad approfondire quanto dichiarato dallo Spanò e dall’altro indatato Giuseppe Naimoli che, in corso di interrogatorio, avevano fatto mettere a verbale, riferendosi al Mauriello: «Ha continuato a pilotare ricorsi di società a lui riferibili o comunque di interesse professionale per il suo studio legale e commerciale».

Durante il possibile incontro con Gianandrea De Cesare si parlerà pure dei rapporti dei Mauriello con l’Avellino calcio, acquisito proprio dalla Sidigas nell’agosto 2018 e di altri argomenti.

Il patron della Sidigas, dell’Avellino calcio e della Scandone Avellino, non si è più visto in giro dopo avere festeggiato la promozione della squadra di calcio in Lega Pro.

Il presidente dell’Avellino Claudio Mauriello, figlio del giudice arrestato, ha sempre detto che “Gianandrea pensa giorno e notte all’Avellino, presto terrà una conferenza stampa, il momento si avvicina”.

In realtà nessuno sa dove si trovi De Cesare ma sicuramente i magistrati sanno dove rintracciarlo.

Attraverso l’esame dei faldoni giunti dalla Procura della Repubblica di Salerno, i magistrati avellinesi potranno porre l’attenzione anche su altre coincidenze e intrecci, una di queste riguarderebbe l’ex assessore comunale Modestino Martino e i suoi rapporti con il giudice tributario Mauriello.

Attenzione ai bilanci

Sempreper fare chiarezza in casa Sidigas, particolare attenzione, da parte dei magistrati della Procura avellinese, anche per i bilanci della società di calcio. Pare che presso la Camera di Commercio non sia stato possibile acquisire i documenti contabili che ogni società è obbligata a presentare. Perciò sono stati inviati i finanzieri a Roma per farsi consegnare i bilanci presenti presso la sede della Covisoc. Avvenne la stessa cosa nell’estate del 2018, quando ci fu la visita a Roma direttamente da parte del Procuratore aggiuntodottor Vincenzo D’Onofrio, presso gli uffici della Covisoc.

 

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