Paura Coronavirus in Irpinia, la rabbia corre sui social: arrivano rivelazioni

La notizia, ricca di particolari, è stata ripresa anche durante la conferenza stampa del premier Giuseppe Conte, a tarda ora, e riportata poi da tantissimi organi di informazione

(LEGGI QUI)

Da Codogno a Montefusco

La decisione del Sindaco di Montefusco s’è diffusa in un baleno, attraverso il tam tam dei social, ha fatto il giro del web scatenando una serie di inquietanti interrogativi, oltre a commenti dettati dalla rabbia e dalla preoccupazione per quella che è stata definita una “emergenza nazionale” dal Capo del Governo.

Come è venuto in mente a questo ragazzo irpino di 27 anni lasciare Codogno, il paese in cui vive e lavora, per tornare a casa dei genitori a Montefusco?

Come ha viaggiato? E con chi era, dove si è fermato, chi ha incontrato? Ha utilizzato il treno e poi in pullman, oppure ha viaggiato in auto.

E quando è arrivato in paese, a Montefusco, quante persone ha salutato, dove ha mangiato, quanti amici e parenti ha abbracciato o baciato?

Durante lo speciale del TG2 è stato detto che la famiglia non è contagiata ma come è stato possibile compiere un accertamento in così breve tempo, visto che la decisione del sindaco, con la lettera recapitata alla famiglia di Montefusco è avvenuta solo nel tardo pomeriggio?

Dall’Asl di Avellino fanno sapere che è la dottoressa Clara Sorrentino che si sta interessando del caso ma, per comprensibili motivi di privacy, non possono essere fornite informazioni.

Le reazioni del web

Qualcuno ha avuto la pessima idea di pubblicare anche il nome del ragazzo tornato da Codogno a Montefusco. Addirittura c’è chi ha recuperato una foto dal profilo Facebook del 27enne (ha festeggiato il compleannolo scorso 14 febbraio) del quale Irpiniaoggi ha opportuamente evitato di indicare, per un ovvio motivo di riservatezza e di privacy.

Mancanza di senso di responsabilità, è il parere unanime di chi ha conosciuto la storia per niente simpatica di questo ragazzo che ha lasciato il paese considerato un focolaio del Coronavirus per fare ritorno al paese di origine, nonostante l’ordinanza del Sindaco di Codogno secondo cui è proibito accedere o lasciare il paese prima di ogni opportuno accertamento sanitari su quanti vivono in quel centro della Lombardia.

Senso di responsabilità

Allontanandosi da una zona di quarantena, si rimette tutto in discussione: è quanto sostengono i frequentatori del web parlando di senso di responsabilità assente da parte del ragazzo.

Rosaria Tarantino si domanda: Ma vi pare normale ?

Filomena De Simone Queste sono persone incosciente e irresponsabili. Bene ha fatto il sindaco a prendere i dovuti provvedimenti

Giulia Creattiva Vitale Ha causato un bel problema questo ragazzo! Speriamo non sia contagiato!

Gelsomina Palladino fa una considerazione: Se questo genio non ha rispettato le ordinanze di Lodi, adesso  rispetta quelle di Montefusco?

Antonella Lepore Ma si può essere così incoscienti? Un conto è muoversi e girare tranquillamente in lungo e in largo per il mondo perché non si sa che si è potenzialmente infetti, un altro è pensare “va beh…devo stare chiuso in casa? A questo punto ne approfitto e faccio una sorpresa a mamma e papà”!

Francesco Grassigiustamente” avrà pensato di allontanarsi dal focolaio in tutta fretta. Il problema è che non puoi farci nulla: se non hai uno stato di allerta tipo militare, tu suggerisci e loro se ne fregano. Già sarebbe diverso se a fronte del gesto, gli si facesse pagare multa di x-mila euro..

Rivelazioni importanti

Luciana Pivetta discutendo con Luana Di Giovanni cerca di giustificare il ragazzo: Forse la paura è stata tanta che non ci ha pensato a quello che stava facendo ma ha pensato solamente di tornare dai suoi genitori inconsciamente del serio rischio che ha messo la sua famiglia e ormai tutti gli abitanti del suo paese. Ma poi si domanda: paura o non è un grandissimo incosciente.

Poi emerge una importante rivelazione: Purtroppo sentendo amici che hanno conoscenza con questo ragazzo dicono che lui è arrivato 3 giorni fa e che appena arrivato ha preso il raffreddore e aveva la febbre ma ancora non si sa se sia positivo e che possa essere un portatore zero e per questo sono in quarantena e stanno facendo tamponi su tamponi perché purtroppo il periodo l’incubazione è di 14 giorni. Speriamo bene

Rosa Cinelli Così succedono i guai, quando le persone non collaborano con le autorità e (spero non volutamente) si comportano in maniera sconsiderata.

Una informazione da fuori provincia arriva da Rosa Grimaldi Palmieri che racconta: Lo ha fatto pure il sindaco del mio paese, in provincia di Viterbo. Ha chiuso in casa un’intera famiglia di ritorno da Wuhan per due settimane. Ciliegina sulla torta, non hanno informato le autorità sanitarie e per scadere nel ridicolo il sindaco gli concede l’apertura del loro bel negozio solo nel pomeriggio, vale a dire quando il sole non picchia sul negozio e previa quotidiane disinfestazione da cosa non è dato sapere. E questi poverini sono sanissimi,ma nessuno riempie più il loro bel negozio.

(LEGGI PURE)

SPOT