L’Asl si sveglia due giorni dopo, ora è caos: la mappa delle terre inquinate

Scusate, chi ha mangiato prodotti agricoli nelle ultime 48 ore deve preoccuparsi? Questo il quesito giunto via mail da un nostro lettore. Comprensibile la preoccupazione dopo la nota dell’Asl di Avellino.

Nel pomeriggio di oggi, domenica, è stato diramato dall’Asl un comunicato firmato dall’addetto stampa attraverso cui si vieta la raccolta e il consumo di frutta, verdura e ortaggi.

C’è il divieto di  utilizzo di acque attinte da pozzi per uso irriguo e di alimentazione zootecnica e di pascolamento sull’intero territorio comunale.

E ancora: divieto di utilizzo di latte e uova prodotti nelle aziende zootecniche ed avicole, anche se di autoconsumo

(LEGGI QUI)

Gli interrogativi

Chi ha mangiato prodotti agricoli nelle ultime 48 ore deve preoccuparsi?

Chi acquista uova e verdure a Santo Stefano del Sole oppure a Forino è sicuro che quei prodotti non sono inquinati?

Quali medicinali deve assumere chi ha consumato latte e uova nelle ultime ore?

Che fine fanno le noccioline doc che si stanno raccogliendo?

Questi ed altri gli interrogativi che stanno giungendo in redazione, attraverso post dei nostri lettori che appaiono disorientati e preoccupati  dopo avere conosciuto la nota ufficiale dell’Asl che mette in guardia la popolazione.

Grave ritardo

Il comunicato è stato emesso dall’Asl dopo oltre 48 dalla sciagura che ha provocato un odore acre sul territorio. Ci voleva tanto per capire dove si erano posati i residui di una così enorme combustione? Occorreva attendere analisi e pareri di esperti?

In via precauzionale i responsabili della salute pubblica, ovvero dell’Asl, avrebbero potuto diramare un comunicato nelle ore immediatamente successive all’incendio.

Precauzionale: la gente avrebbe capito.

Adesso no.

Chi dice la verità?

Ora c’è caos e allarme tra la cittadinanza.

Molte persone hanno agito con prudenza, chi ha avuto un minimo di cervello ha evitato di consumare prodotti agricoli. Si vedeva ad occhio nudo quello che era successo.

La Prefettura ha fatto sapere che le scuole possono riaprire, la raccolta dei rifiuti si può fare, i dati dell’Arpac arriveranno e si deciderà cosa fare. Un modo per non allarmare la popolazione ma la situazione adesso diventa grave.

A chi credere?

All’Asl che avverte la popolazione lasciando intendere che c’è del veleno sui terreni oppure alla Prefettura?

La mappa dei veleni

Secondo la nota dell’Asl di Avellino i comuni interessati ed indicati dall’analisi del rischio e dalla cartografia elaborate da ORSA sono i seguenti: Avellino, Atripalda, Aiello del Sabato, Contrada, Grottolella, Manocalzati, Montefredane, Montoro, San Potito Ultra.

Una mappa a macchia di leopardo. Mancano alcuni comuni che sono compresi nella stessa area. Sono sfuggiti all’attenzione degli esperti oppure i terreni di quei comuni non risultano a rischio?

Tra Atripalda e Montoro (a 20 km. dal capoluogo) ci sono diversi comuni come Cesinali, Santo Stefano del Sole e poi Serino, Solofra. Così pure vicino a Contrada c’è Forino.

Ma è diossina o no?

Piuttosto, si chiarisca se è diossina quella che ricopre i terreni.

Come mai la nube si ferma proprio a Montoro?

E il comune limitrofo Fisciano oppure Mercato San Severino hanno messo le reti di protezione?

E allora?

Questa scarsa chiarezza provoca ulteriore apprensione tra la popolazione.

Chi ci capisce è bravo ma a creare il caos è chi non si rende conto che la comunicazione è qualcosa di particolare importanza e occorre fornire notizie in modo preciso.

Altrimenti il rimedio diventa peggiore del male.

 

 

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