In nome della Lega: così gli arrestati Antonio Mauriello e Casimiro Lieto gestivano il potere

Una bella combriccola, non c’è che dire.

Credevano di essere i padroni del vapore, di potere fare e disfare i processi tributari a loro piacimento.

Il delirio di onnipotenza, il vantarsi di potere offrire consulenze (chiamiamole così…) per ottenere risultati particolari nei processi tributari, ha giocato un brutto scherzo ai 16 indagati (di cui 7 finiti in carcere) che si sono aggiunti al primo filone dell’inchiesta sulle sentenze truccate con il precedente repulisti che aveva portato in carcere 14 persone.

Hanno parlato tutti e troppo. Molti lo hanno fatto per uscire dal carcere, altri lo avevano fatto per evitare il carcere riempendo così diversi faldoni di carte processuali su cui dovranno lavorare molto i legali per tentare di ottenere condanne lievi o assoluzioni per i loro assistiti.

Siamo a quota 30 indagati, al momento, ma molti altri soggetti entreranno in questa inchiesta che sta scoperchiando pentoloni: quello della “Prova del cuoco”, al confronto, sono tegamini.

Il giudice e il giornalista

Due compari come Antonio Mauriello e Casimiro Lieto non potevano che scambiarsi favori. Le loro frequentazioni erano antiche, la signora Mauriello (moglie del giudice tributario e mamma di Claudio, presidente dell’Avellino calcio) era spesso a casa dei genitori del produttore televisivo, ad Avellino.

Scrivono i finanzieri del nucleo di polizia economica e finanziaria nella lunga e dettagliata informativa attraverso cui si sono concretizzati poi gli arresti: «Numerosi sono i contatti tra l’ex giudice tributario e Casimiro Lieto, contatti nei quali si discute di argomenti politici di stretta attualità e si concordano incontri con gli attuali vertici della politica nazionale».

Una amicizia antica e consolidata, insomma, che ha portato Lieto a chiedere al giudice Mauriello il favore di interessarsi di quella causa che lo vedeva in lite con l’amministrazione finanziaria per una sanzione di 230mila euro e al Mauriello chiedere di essere introdotto negli ambienti politici romani, per ottenere una comoda poltrona.

Intanto Lieto non aveva piacere a dare tutti quei soldi allo Stato. Come evitare ciò?

«Grandissimo presidente, è un gol da campionato del mondo», urla Casimiro Lieto al telefono. Ad ascoltarlo, oltre ai finanzieri incaricati delle intercettazioni, cè’ il giudice tributario Antonio Mauriello al quale giungono i complimenti dell’uomo-Rai per avere sistemato la pratica.

Il giudice e Salvini

Come ricambiare il favore? Ma certo, dare una mano al giudice che aspira a traguardi importanti, magari con l’aiuto della politica che conta.

In quel periodo Casimirio Lieto può vantare un feeling particolare con Matteo Salvini: “Andiamo spesso a prendere il caffè al bar, perché a Matteo non piace quello della macchinetta. Ma ci frequentiamo anche a cena, per una pizza, con i figli. Stima reciproca”, si faceva vanto, con enfasi, l’ex enfant prodige che stava per diventare direttore di Rai Uno (ma sarebbe andata bene anche Rai Due) per essere stato un bravo autore ne “La prova del cuoco” con Elisa Isoardi, l’allora fidanzata del capo della Lega.

In quel periodo il giudice Antonio Mauriello diventa un pezzo grosso, a livello di giustizia tributaria nazionale, perchè nella spartizione delle poltrone, l’amico di Lieto sia stato in “quota Lega”.

A rimarcare ciò sono i  magistrati della Procura di Salerno, Luigi Alberto Cannavale ed Elena Guarino, sulla base dell’informativa della Guardia di Finanza e scrivono: «Appare opportuno rimarcare come Antonio Mauriello sia stato nominato nel luglio del 2018 quale membro del Consiglio presidenza della giustizia tributaria a Roma in quota Lega nord».

E’ il risultato del triangolo tra Mauriello, Lieto e Matteo Salvini: così asseriscono gli uomini del nucleo di polizia economica e finanziaria di Salerno.

Il giudice e le nuore

Amicizie politiche così importanti potevano servire alla causa (non quella tributaria) di amici, conoscenti a parenti. Per dare una mano, perchè no?, ad Ines che da anni si barcamenava in Forza Italia stentando ad ottenere i risultati che avrebbe meritato, per alta competenza politica. Meglio fare spostare Ines Fruncillo spostare leggermente – ma sempre nell’area di destra – verso la Lega che va così forte, dove ci sono Sabino Morano e Damiano Genovese che ottengono brillanti consensi e dove la moglie di Claudio Mauriello avrebbe potuto trovare finalmente la giusta valorizzazione.

Anche di questo il giudice Antonio Mauriello aveva parlato a Casimiro Lieto, non solo di quel processo andato a buon fine il 26 settembre 2018.

Il giorno dopo Lieto esultava come un ragazzino: «Grandissimo presidente, un gol da campionato del mondo, ma io lo sapevo che lo poteva fare solo un presidente ‘sto gol».

Mauriello : «E qual è sto gol, fammi sentire».

Lieto : «No, nel senso, è arrivato il dispositivo».

Mauriello : «Eh lo so».

Lieto : «E quindi un gollone, un gollone!».

E così per Lieto, per Mauriello e altri sono scattate le manette e il trasferimento in carcere.

Mai avrebbe immaginato il giudice tributario Antonio Mauriello di essere arrestato da magistrati di Salerno dove, a palazzo di giustizia, lavora la moglie dell’altro figlio: è giudice, guarda un pò, presso la Procura della Repubblica.

Il giudice e la prossima puntata

Ci fermiamo qui. Avremo modo e tempo per raccontare i rapporti del giudice tributario con la Sidigas e con il suo patron Gianandrea De Cesare, le amicizie con direttori di giornali, le frequentazioni politiche, la strana vicenda con l’ex assessore comunale Martino, condannato due anni fa e ora indagato a piede libero nella stessa indagine che ha portato Mauriello in carcere,  e altro ancora

Non ci sarà da annoiarsi ma ci vorrebbe un’enciclopedia…

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