Il giovane morto dopo l’inseguimento: Due colpi hanno fermato la fuga di Antonio

Un proiettile lo ha attinto alla gamba sinistra, un altro al gomito sinistro.

Potrebbero esserci stati altri colpi di arma fa fuoco sparati dai due carabinieri della Compagnia di Baiano che martedì notte hanno tentato di fermare Antonio Dello Russo. (LEGGI QUI)

Il giovane di Mercogliano, lungola Statale 7bis, all’altezza di Avella, era stato fermato da una pattuglia dei Carabinieri, per un normale controllo.

Alla vista dei militari il 39enne avrebbe accelerato la corsa della sua Fiat Bravo, senza fermarsi e iniziando a percorrere la strada che va verso Monteforte Irpino.

LA FUGA

Difficile comprendere i motivi di tale decisione ma, al momento, è tutto da verificare perchè le cose potrebbero essere andate pure diversamente.

L’inchiesta del magistrato dovrà fare infatti piena luce sulla dinamica dei fatti e accrtare eventuali responsabilità.

La ricostruzione diventa poi confusa, frammentarie, le uniche versioni, le testimonianze, al momento, sono quelle dei due carabinieri.

Nel corso dell’inseguimento sarebbero stati esplosi colpi di arma da fuoco per fermare la corsa della vettura e quindi il fuggitivo.

Come, dove e quando è avvenuto tutto questo è difficile dirlo adesso.

IPOTESI

Nemmeno è giusto azzardare ipotesi, stare dietro alle parole di quanti dicono di sapere tutto e invece nulla sanno.

Per rispetto del giovane deceduto e anche dei due militari indagati, è giusto il rispetto del silenzio evitando di dare spazio e corpo a ricostruzioni che potrebbero risultare fantasiose e calunniose.

L’autopsia condotta ieri dal medico legale Paola Piciocchi ha fornito qualche primo elemento ma è ancora presto per avere il quadro generale.

Si è saputo che il giovane è stato colpito da due proiettili e che ha riportato pure un trauma cranico dovuto allo schianto della vettura contro l’albro.

Saranno necessari ulteriori accertamenti per sapere meglio le cose.

Il perito medico ha 90 giorni di tempo per fornire la sua relazione-

CARABINIERI

Nulla trapela neppure daparte dei rappresentanti dell’Arna. In casi del genere sono i primi a mantenere il massimo riserbo.

Le indagini vengono condotte dal personale della Squadra Mobile di Avellino, come avviene in casi del genere.

Per motivi di opportunità, infatti, devono essere persone appartenenti ad altra forza di polizia a gestire le indagini.

FUNERALI

Dopo l’autopsia la salma di Antonio Dello Russo è stata restituita ai parenti.

Oggi il funerale nella chiesa dell’Annunziata e San Gugliemo di Mercogliano.

Amici e parenti si stringeranno ad Antonio e Liliana Dello Russo, i genitori del giovanem al fratello, Gilibert, qualcuno si occuperà della bimba di 5 anni, figlia del giovane deceduto.

Restano gli interrogativi per i quali tutti attendono una risppsta. E sono tanti.

 

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