De Cesare e Sidigas, il cerchio si stringe: sequestrati documenti Scandone

I bilanci della società sportiva Sidigas Scandone sono stati reperiti a Roma, presso la sede della Lega Basket.

Gli uomini del colonnello Ottaiano, dopo avere ritirato la documentazione relativa all’Avellino Calcio, presso la sede della Covisoc nel palazzo della Figc di Via Gregorio Allegri, si sono trasferiti lì vicino al Lungotevere Flaminio per portare via – presso gli uffici della Com Tec – anche la documentazione riguardante la società di basket facente parte della galassia Sidigas.

Altro che polisportiva del futuro e tante altre promesse fatte quando, trionfalmente, Gianandrea De Cesare e i suoi accoliti salutavano l’ingressso del gruppo Sidigas nel mondo del calcio, dopo avere ottenuto il titolo dell’Avellino dal sindaco Ciampi.

La realtà è assai amara: hanno distrutto la Scandone e rischiano di portare alla stessa fine anche l’Avellino calcio che i vertici Sidigas si ostinano a gestire direttamente, senza volontà alcuna di cedere la società calcistica.

Ecco i bilanci

Gli uomini della Guardia di Finanza hanno consegnato ai magistrati della Procura della Repubblica di Avellino quella documentazione che non era stato possibile reperire presso gli uffici competenti per il semplice fatto che mai era stata presentata, contrariamente alle disposizioni in materia.

Ora gli atti amministrativi e contabili saranno attentamente vagliati dal pool di magistrati che segue la complessa vicenda riguardante la Sidigas, il suo patron De Cesare e non solo. Perchè nell’indagine potrebbero presto entrare soggetti che al momento sono solo apparentemente fuori dall’inchiesta che porterà nuovi sviluppi.

Gianandrea De Cesare è indagato per falso in comunicazioni sociali, omesso versamento di Iva, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e auto riciclaggio.

Complicità e responsabilità

Secondo i magistrati, non può avere compiuto tutto da solo.

La Procura, verosimilmente, dovrà nominare un consulente tecnico per l’esame della documentazione contabile e ricevere una dettagliata relazione in base alla quale decidere sul conto di altri soggetti.

Non è escluso che nell’indagine possano essere coinvolti anche tesserati delle due società sportive, oltre che dipendenti e collaboratori.

Molte cose restano da chiarire, dalle modalità di pagamento delle collaborazioni e degli ingaggi al mancato versamento delle ritenute di acconto, dai contratti sottoscritti dai tesserati alle retribuzioni mascherate da rimborsi-spese ed altro ancora.

Lenta ma inesorabile, la macchina della giustizia penale procede verso l’individuazione anche dei responsabili del disastro registrato dallo sport (calcio e basket) ad Avellino, oltre che di quelli che si sono resi protagonisti di sentenze pilotate. Ma quello è un altro filone, egualmente delicato, facente comunque capo a mamma Sidigas, al suo patron De Cesare ed ai suoi stretti collaboratori di cui i magistrati s’interesseranno pure per la gestione della società di distribuzione del gas.

Il lavoro per gli inquirenti, insomma, non manca.

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