Uil, De Feo: “Sommerso: una piaga per l’Irpinia”

«I dati forniti dal Cles- ha commentato il segretario provinciale della UIL di Avellino – sono preoccupanti . E’ infatti risultata molto alta la percentuale di lavoro nero sulle ispezioni effettuate L’interesse della Uil locale si è concentrata, e si concentrerà con maggiore attenzione, dove possibile, nell’applicazione della legge 183 , con il nuovo collegato lavoro. Ma siamo anche convinti che c’è necessità di avviare una programmazione ispettiva, in collaborazione con le forze dell’ordine, soprattutto, nei settori più esposti sul versante lavoro nero e su quello dell’inadempienza in materia di sicurezza e di non applicazione contrattuale (edile, conciario e cooperative sociali). Riteniamo opportuno anche che venga l’attività di controllo svolta». «Anche rispetto agli infortuni sul lavoro – ha colluso De Feo – riteniamo ci sia bisogno di un percorso condiviso e costante con tutte le forze dell’ordine e con gli organi preposti al controllo. Nel 2010 le aziende irregolari nella provincia di Avellino sono risultate essere circa il 70% di quelle controllate, per il lavoro nero si arriva al 50%. Le verifiche Asl per la sicurezza nel 2010 hanno riguardato ben 560 aziende di cui 400 per l’edilizia e 160 per altri settori. In provincia di Avellino si sono verificati nel 2010 quattro infortuni mortali: tre nell’edilizia e uno nel terziario. Il trand della mortalità è in evidente calo del 40-50 per cento. Un calo, però, dovuto in parte anche alla diminuzione delle attività produttive per la crisi. Bisogna, per questo motivo, non abbassare la guardia. Insistere al fine di estendere la cultura della sicurezza, con la formazione delle imprese, dei preposti alla sicurezza e con il preciso riscontro delle responsabilità dei soggetti tecnici ed anche recuperando la collaborazione costante degli Enti Locali e delle Polizie Municipali. Ma va applicata anche una repressione dura, in particolare con la maxi sanzione prevista dal collegato lavoro in caso di accertata presenza di lavoratori a nero».

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