Svizzera: scappa con 1,5 milioni di franchi

Svizzera: scappa con 1,5 milioni di franchi

Irpino prende i soldi e scappa. Si tratta del responsabile di una impresa di costruzioni di Lugano che, incassati dal Cantone gli anticipi sui lavori di ristrutturazione delle Scuole Medie di Morbio Inferiore, è scomparso dalla circolazione lasciando nei pasticci le tre ditte subappaltatrici. A riferire la notizia è stata la radio televisione svizzera. Protagonista è un imprenditore originario della provincia di Avellino a capo della società CHIT che ha iniziato la sua attività col nome di SAGIC. Ultimo domicilio conosciuto, l’abitazione stessa del titolare, in via Domenico Fontana a Lugano, dopo essere passata da diversi indirizzi a Lugano, Castagnola e Pazzallo, appoggiandosi pure ad una fiduciaria, senza avere una vera e propria sede. L’impresa ha ottentuo dal Cantone la direzione generale dei lavori per la ristrutturazione delle scuole medie di Morbio. Le condizioni per questa ditta che risultava avere 17 dipendenti c’erano tutte. Comprese le referenze. E che referenze! Visto che aveva lavorato sia per le strade nazionali, risistemando un vecchio prefabbricato prima della Galleria del Ceneri, sia per il Cantone, partecipando ai lavori di ristrutturazione delle Scuole Commerciali di Massagno. Sempre con piena soddisfazione dei committenti. Vinto il concorso per Morbio, e incassati gli acconti, ha immediatamente subappaltato i lavori della prima fase a tre ditte importanti: la Pamo Ponteggi, la Sika lavori e la Betonjet. Che hanno iniziato nell’estate 2009 e terminato i primi blocchi a dicembre. Al momento di incassare, però, hanno scoperto che il dinamico titolare della CHIT, aveva – come suol dirsi – lasciato la chiave sotto il tappetino e fatto perdere ogni sua traccia, portando con sé una consistente somma di denaro. L’esatta cifra non si conosce, ma si parla di circa un milione e mezzo di franchi. Le ditte danneggiate dall’imprenditore – che secondo alcune voci sarebbe fuggito in provincia di Avellino, di dove è originario – non avrebbero ancora denunciato il raggiro al ministero pubblico, limitandosi per ora ad emettere dei precetti esecutivi aprendo una causa civile.

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