Strage bus, controesame bis per i super periti di Autostrade

“Ricostruzione poco fedele. Le barriere sono venute giù perché gli ancoraggi erano corrosi”. Dopo la Procura, anche la difesa di Lametta contesta le tesi dei consulenti di società autostrade. Stamane nuova udienza del processo per la strage del bus.Norme e certificazioni europee, pareri del consiglio superiore dei lavori pubblici, tutto ruota intorno alla corrosione dei tirafondi e alla tenuta delle barriere. Secondo atto in aula del controesame da parte della Procura della Repubblica: questa volta a porre quesiti e controdedurre ci ha pensato direttamente il capo degli inquirenti avellinesi, Rosario Cantelmo. Nel mirino la ricostruzione e le tesi dei super periti di società Autostrade, un pool di esperti e docenti del Politecnico di Milano, per i quali la corrosione degli ancoraggi non ha influito sulla tenuta dei new jersey che sono venuti giù dal viadotto Acqualonga a causa della particolare angolazione dell’impatto determinata dall’eccessiva velocità con la quale il bus, che aveva rotto la trasmissione, è finito contro le auto in coda. “Con il controesame la tesi di Autostrade sarà smontata” – ha garantito Sergio Pisani, legale di Lametta, proprietario del pullman e fratello dell’autista morto nell’incidente.

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