No aiuti per emergenza neve, Cisl Fp: “I lavoratori vanno pagati”

AVELLINO – “Sconcertante la decisione della Commissione Europea di non accogliere l’istanza di aiuti avanzata da 11 regioni italiane, tra cui anche la Campania, per i danni subiti in seguito alle eccezionali nevicate dello scorso mese di febbraio”. E’ quanto afferma il Segretario Provinciale della CISL FP Antonio SANTACROCE.
“Nonostante le difficoltà di cassa che i comuni attraversano in questo periodo, lo sforzo e l’impegno per garantire i servizi alla cittadinanza, ancora una volta non viene riconosciuto. Il Governo regionale, che aveva già garantito i fondi ai comuni interessati, dove andrà ora a prendere i soldi? A questa mancanza gli enti dovranno far fronte con risorse proprie col rischio di andare incontro ad un vero e proprio tracollo per onorare gli impegni assunti nei confronti delle aziende e dei dipendenti che hanno liberato il territorio dalla neve.
Questo è un caso in cui l’efficienza dei servizi non paga, anzi mette a serio rischio la già disastrata situazione economica degli enti interessati dall’evento nevoso. Siamo molto preoccupati! La problematica deve essere immediatamente affrontata nelle sedi opportune. Bruxelles adduce la mancata erogazione dei fondi dicendo che la richiesta “non risponde ai criteri fissati” per l’intervento del fondo Europa di solidarietà. Occorre verificare se tutto è stato fatto e come è stato fatto. Noi l’abbiamo fatto. Ci è bastato leggere le precisazioni fornite dal Dipartimento della Protezione Civile che con chiarezza si è espressa sull’iter di accesso al Fondo di Solidarietà per i danni causati dall’eccezionale nevicata dello scorso febbraio. Alcune regioni, lo ricordiamo, sono state messe in ginocchio dalla neve che ha raggiunto livelli record, fino anche a 3 metri, e che ha distrutto aziende, colture, stalle, abitazioni, ha isolato per giorni centri abitati, bloccato treni, strade, scuole, ecc e ha reso necessario l’intervento massiccio di mezzi e forze per risolvere l’emergenza e soccorrere la popolazione.
Visti i danni e i disagi subiti dai cittadini italiani – si legge dunque nella nota del DPC – nelle undici regioni colpite (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Molise, Puglia, Toscana e Umbria), il Vicepresidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, anche a seguito dell’esito di un incontro a Bruxelles del 13 febbraio, propose di fare una richiesta comune per accedere al Fondo di Solidarietà dell’Unione Europea. La documentazione predisposta da ogni regione per quanto di propria competenza e uniformata dal Dipartimento della Protezione civile, è stata poi trasferita alla Rappresentanza Permanente d’Italia a Bruxelles che ha provveduto al successivo inoltro della richiesta alla Direzione Generale competente a valutare il fascicolo”. La somma dei danni registrati e dei costi sostenuti dalle undici regioni per far fronte all’ondata di maltempo ammonta a oltre 2,7 miliardi di euro; tale cifra è data dalla somma tra la stima dei danni diretti e il totale dei costi di intervento (solo questi ultimi sono eleggibili per l’eventuale attivazione del Fondo di Solidarietà).
Originariamente, il Fondo nasce e interviene per far fronte a eventi nazionali con danni superiori, per l’Italia, a 3,6 miliardi di euro. Solo eccezionalmente viene concesso per eventi che causano danni inferiori a quella soglia purché si rispettino alcuni parametri: – deve essere colpita la maggior parte della popolazione (più del 50%) della regione affetta dall’evento; – deve essere dimostrata l’esistenza di profonde e durature ripercussioni sulle condizioni di vita e la stabilità economica (per un periodo di tempo maggiore di un anno dal verificarsi dell’evento calamitoso). È proprio su questo secondo elemento di valutazione che la maggior parte delle richieste di accesso al Fondo per “catastrofi regionali” (come è stata definita dall’Europa quella legata ai fenomeni meteorologici di questo inverno) finisce per arrestarsi. E, dalle indicazioni che da Bruxelles arrivano al Dipartimento, sarebbe proprio la mancanza di questo riscontro a indirizzare la Direzione competente verso un respingimento della domanda. Di norma – spiegano ancora dal Dipartimento – sono gli eventi molto concentrati in un’area e ad alto impatto come i terremoti o le alluvioni violente, che accedono al Fondo in base ai criteri per catastrofi “regionali”. Dal novembre 2002, quando è stato istituito il Fondo di Solidarietà, l’Italia ne ha richiesto l’accesso in dodici occasioni (compresa quella legata all’emergenza neve): cinque volte l’Unione Europea ha accettato, sei volte ha respinto. Nella maggior parte di questi ultimi casi, riferiti a catastrofi cosiddette “regionali”, non è stato possibile dimostrare che la catastrofe avesse comportato “profonde e durevoli ripercussioni sulle condizioni di vita dei cittadini e sulla stabilità economica” della regione interessata. Inoltre, bisogna rilevare che, da Regolamento, è lo Stato che accede al Fondo, non le singole amministrazioni locali; quindi, una richiesta da parte di una amministrazione locale sarebbe, di fatto, non presentabile.
Fatta chiarezza, continua il Segretario Provinciale della Cisl FP SANTACROCE, resta che i comuni hanno subito i danni. Le amministrazioni hanno dovuto dare risposte ai cittadini in situazioni di enorme difficoltà e ai dipendenti a tutt’oggi non sono state corrisposte le somme inerenti al lavoro svolto. Ora chi di dovere deve onorare gli impegni economici assunti da tutti gli Enti e le amministrazioni devono farsi carico delle somme spettanti ai lavoratori impegnati h. 24 nelle operazioni di spalamento, pulizia e gestione dell’emergenza. Ancora una volta dobbiamo denunciare lo scandaloso comportamento della Commissione Europea verso i cittadini della Campania che contribuiscono con i propri soldi a mantenerla in piedi e le permettono di distribuire soldi a pioggia a chi, poi, li userà in maniera scriteriata mentre nega a chi è stato colpito da calamità naturali, aiuti indispensabili.
Ormai ad affossare gli enti di questo territorio non bastano il Governo nazionale e regionale con i loro tagli lineari, anche l’Unione Europea fa la sua parte”, conclude il Segretario Provinciale della Cisl Fp Antonio SANTACROCE.

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