IL COMMENTO: quell’aggressione non avvenuta per caso

Lo avevamo denunciato alle 14,15, sollecitati da decine di persone che chiamavano in redazione con tono a dir poco alterato, carichi di rabbia. Abbiamo e titolato la notizia così: ZONA STADIO, TRAFFICO IN TILT E DISAGI PER I RESIDENTI.
Ci domandavamo: ma è possibile chiudere al traffico una importante arteria di collegamento tra la città e l’ospedale nonché verso la frazione Picarelli, per consentire il passaggio di tre pullman …

Lo avevamo denunciato alle 14,15, sollecitati da decine di persone che chiamavano in redazione con tono a dir poco alterato, carichi di rabbia. Abbiamo e titolato la notizia così: ZONA STADIO, TRAFFICO IN TILT E DISAGI PER I RESIDENTI.
Ci domandavamo: ma è possibile chiudere al traffico una importante arteria di collegamento tra la città e l’ospedale nonché verso la frazione Picarelli, per consentire il passaggio di tre pullman con i tifosi del Verona a bordo?
C’è da chiedere chi sia stato a individuare proprio quel percorso, quello che dall’uscita di Avellino Est conduce allo stadio facendo passare in mezzi per la frazione Picarelli, quando sarebbe stato opportuno trovare una soluzione diversa che attenuasse i disagi per la popolazione.
Peraltro, il piano di prevenzione ha fatto acqua e solo per la buona sorte non si sono verificati incidenti, oltre quello che ha visto protagonisti una decina di tifosi irpini per l’episodio poi denunciato da Luca Toni (nella foto con il presidente Setti, vittime dell’episodio).
I pullman, infatti, hanno fatto scendere i passeggeri nei pressi della stazione di servizio Q8, ben distanti dalle porte di ingresso della curva nord e quelle brave persone che occupavano i torpedoni, si sono presentate a modo loro alla popolazione da loro definita “terroni”, salutando con cortesia la gente, facendo l’inchino, mandando baci e facendo ciao ciao con la manina- Macchè, solo qualcuno s’è lasciato andare a inequivocabili gesti di assoluta volgarità, a slogan irripetibili, dando il peggio di quanto i tifosi veronesi solitamente riescono a offrire in trasferta ma anche in casa. Roba che Toni solitamente non nota più di tanto. Ma quelli sono i loro tifosi, quelli del Verona
Fatto sta che l’intasamento del traffico causato dalla chiusura delle strade, senza soluzioni alternative per gli inferociti automobilisti che non sono sportivi né tifosi, ha creato rallentamenti e stop alla circolazione.
Proprio in uno di quegli intasamenti s’è trovata la vettura dei dirigenti del Verona presa a bersaglio dai teppisti. Sarà stata quella sciarpa del presidente alla quale Toni ha tentato di modificare i colori, definendola “non proprio giallo e non proprio azzurra, un pò più sbiadita” ma verosimilmente vicina ai colori del club veronese o che ci sia stato qualche gesto, qualche “scazzo”. Fatto sta che sono partiti i pugni, gli sputi e altro ancora verso quella vettura, fino a quando uno di quei buontemponi ha deciso di dare un calcio ben alto verso il finestrino andato in frantumi.
La notizia s’è subito diffusa e c’è stato il solito contorno di comunicati ufficiali intrisi di condanna e deplorazione per quanto avvenuto, sono emersi da tutte le parti come funghi per esprimere quella rituale solidarietà pelosa che in questo caso serve a poco. Perché la realtà vera è che l’impresa dell’Avellino è passata in secondo piano.
Televisioni, siti, giornali, hanno dato ampio risalto a quel gesto che Luca Toni è andato a raccontare in tutte le televisioni, ripetendo in modo quasi ossessivo un concetto: “C’erano due vigili urbani e si sono disinteressati del fatto”.
Come nei commenti calcistici, quando il giocatore si disinteressa del pallone e molla un bel cazzotto all’avversario.
Ora si parlerà di versione reale o meno, di mansioni svolte più o meno bene dai vigili, il solito rimpallo di responsabilità con il peccato originale che è facile assai da individuare: chi ha approvato il piano di prevenzione per l’arrivo dei tifosi avversari, ha focalizzato solo quell’aspetto senza tenere conto dei risvolti e delle conseguenze per la stragrande maggioranza degli utenti stradali. Per fortuna non c’è scappato il ferito o qualcosa di peggio. Tante parole per un vetro infranto e una vile aggressione. Quando avvenuto potrà fare riflettere quei signori che si riuniscono periodicamente per il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Inutile fornire suggerimenti: speriamo che l’esperienza odierna possa servire a fare meglio la prossima volta: per evitare la rabbia dei residenti, degli utenti dell’ospedale, della cittadinanza che non va allo stadio ed evitare pure che possa succedere qualcosa di peggio.
Unica nota positiva di una giornata da dimenticare: la vittoria straripante dell’Avellino. Che ha aggredito (e vai!!!) il Verona e lo ha sottomesso come sa fare il lupo con l’agnello. E con Giulietta.

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